MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Mezzo secolo di Aido ”Ma rischiamo la sede“

Il presidente Vinicio Fruzzetti guida l’associazione sin dalla sua nascita ”Entro il 15 marzo dovremo lasciare i locali dell’ex Misericordia in via Battisti“ .

Parlare di donazione di organi e tessuti, a Lucca, significa esaltare il lavoro costante e incessante del Gruppo Aido (Associazione italiana donatori organi) il cui presidente è Vinicio Fruzzetti. Che ne è anche mentore, memoria storica, sfegatato sostenitore di un volontariato che si declina in due parole: scelta e disponibilità. Lo abbiamo interpellato per farci capire di che cosa si tratta fare il volontario in un’associazione come l’Aido, nata ufficialmente nel 1973 la cui prima sede fu realizzata proprio a Lucca nel novembre del 1974.

"Sono passati oltre 50 anni – racconta Fruzzetti – e il mio impegno, compatibilmente con l’età, è sempre lo stesso; siamo stati insigniti, a livello nazionale, della Medaglia al merito da parte del Ministero della salute ma di medaglie ne ho viste tante, ed erano persone; il nostro è un lavoro di sensibilizzazione per far sì che il concetto di donazione degli organi e tessuti, sia sfrondato da paure recondite o da cattiva informazione: per questo ci rechiamo nelle scuole, attiviamo campagne di comprensione, cerchiamo con i nostri social di arrivare ai più giovani".

"Se penso a questi 50 anni mi vengono in mente tanti episodi – prosegue Fruzzetti – quando giorno e notte mi chiamavano per andare in ospedale, magari nel tentativo di convincere qualcuno – in questo caso i familiari – a non essere oppositivi; una relazione stretta, quotidiana, con le strutture ospedaliere di allora come di adesso, generando così un sodalizio utile al risultato: tanti sacrifici, tante notti insonni ma la soddisfazione per il lavoro realizzato supera ogni stanchezza".

"Siamo sempre stati ospiti all’interno della storica sede della Misericordia di Lucca in via Battisti; ma per la seconda volta, ci hanno comunicato con lettera che e per ragioni logistiche; la Misericordia si è trasferita a S.Anna, in città oltre alla nostra sede c’è quella della Cisl ma noi, in assenza di risorse che ci consentano uno spazio utile, come ho spiegato ai vertici regionali e nazionali dell’Aido, dovremo chiudere: 50 anni di storia spazzati via, sono e siamo affranti". L’Aido, secondo la normativa, non può stipulare convenzioni con enti; e non ha un “portafoglio” proprio dato che i donatori iscritti non sono tenuti a versare alcuna quota, se non volontariamente. È quindi un problema di risorse, come sottolinea Fruzzetti, un problema che rischia di togliere ossigeno a un’attività importante.