REDAZIONE LUCCA

I piatti dell’integrazione. In cucina oltre le barriere. Con i migranti ai fornelli

La sfida a prepare i menù dei propri Paesi usando gli ingredienti locali: “Un modo per insegnare un uso consapevole degli alimenti e a far la spesa”

L'evento coi migranti

L'evento coi migranti

Lucca, 28 febbraio 2025 – Georgette arriva dal Camerun, Fatumata dalla Guinea, Alona dall’Ucraina, Javette del Pakistan. Sono migranti con un lungo viaggio alle spalle ed un passato tormentato da guerra, povertà e paura. Sono solo alcuni dei frammenti delle piccole grandi storie di uomini e donne che si sono incrociate nella cucina interculturale di “Lo S.A.I. cucinare”, il progetto della Cooperativa Sociale Odissea, realtà territoriale che unisce i sistemi di accoglienza ed integrazione della Media Valle e della Garfagnana, con la collaborazione di Coldiretti Lucca e Campagna Amica ed il patrocinio di enti ed istituzioni.

Il progetto, alla seconda edizione, ha come obiettivo quello di consentire ai migranti ospiti dei centri di accoglienza di riadattare i piatti del loro paese di origine trovando sul territorio ed impiegando nella preparazione materie prime e prodotti agricoli stagionali facilmente reperibili. Ma anche a fare economie, imparando a fare la spesa in maniera più attenta, a districarsi sugli scaffali di negozi e grande distribuzione e ad evitare l’abuso di cibi confezionati ed ultra-formulati che sono agli antipodi della sana alimentazione.

Alla giornata conclusiva, alla cucina della palestra di Gallicano, ha partecipato il sindaco, David Saisi. Ai fornelli, al loro fianco, una cuoca contadina di Campagna Amica di comprovata esperienza: la barghigiana Francesca Buonagurelli, titolare dell’azienda agricola ed agrituristica Al Benefizio. “Con entusiasmo ho portato in dote a questo bellissimo progetto le competenze del cuochi contadini che sono legate, oltre alle ricette della tradizione regionale e locale, alle produzioni del territorio e al legame con le imprese agricole che sono uno straordinario punto di riferimento di qualità, sostenibilità, salubrità. – racconta la cuoca contadina Buonagurelli – Non gli abbiamo insegnato a cucinare i piatti del nostro paese, che per altro amano, ma a preparare quelli del loro paese di provenienza sostituendo ingredienti e materie difficili da reperire o molto costose perché di importazione con quelle disponibili in loco sulla base alla stagionalità. Il beignet, piatto tipico della Guinea, è stato preparato per esempio con pesce azzurro dei nostri mari, così come il nostro cavolo verza si è adattato perfettamente per riprodurre una ricetta ucraina, o il nostro riso per uno dei più famosi piatti della cultura Nigeriana”.

Sono 19 i partecipanti al progetto che hanno concluso con successo il percorso: “L’obiettivo è creare un momento di scambio tra ricette e abitudini alimentari diverse mescolandole e riadattandole con prodotti locali e stagionali che possiamo trovare sul nostro territorio. – ha spiegato Chiara Comparini, coordinatrice del Sai di Borgo a Mozzano – L’altro focus del progetto era quello di avvicinarli ad una alimentazione più sana e bilanciata, e per raggiungere questa finalità, abbiamo coinvolto una nutrizionista anche in virtù del fatto che molti dei nuclei che ospitiamo hanno bambini piccoli”. Partner fondamentale del progetto è Coldiretti Lucca: “E’ una iniziativa dove le competenze dei nostri agricoltori e dei cuoci contadini sono messe a disposizione dell’integrazione e dell’inclusione di migranti e richiedenti asilo. Il cibo è un elemento di aggregazione e convivialità tra le persone e lo abbiamo visto bene anche in questa occasione. - spiega Francesco Cianciulli, Direttore Coldiretti Lucca - Gli agricoltori non sono solo coloro che portano sulle tavole buon cibo sano e sicuro, ma svolgono anche un ruolo fondamentale per l’inclusione sociale nelle aree interne”.