Migranti, la soluzione lucchese ”Dalla parte dell’accoglienza”

Parla Ghionzoli presidente della Cooperativa e impresa sociale “Solidarietà e Sviluppo” di Bagni di Lucca

Migranti, la soluzione lucchese ”Dalla parte dell’accoglienza”

Migranti, la soluzione lucchese ”Dalla parte dell’accoglienza”

di Maurizio Guccione

LUCCA

Dalla parte dell’accoglienza. È questo il caposaldo che unisce la delicata questione dei migranti al lavoro quotidiano della Cooperativa e impresa sociale “Solidarietà e Sviluppo” di Bagni di Lucca. Il presidente Alessandro Ghionzoli è impegnato a dipanare l’intricata matassa che bussa alla porta ogni giorno. Lo fa in piena sintonia con le forze dell’ordine – carabinieri in primis – e naturalmente attraverso la massima collaborazione con la prefettura di Lucca.

Così Ghionzoli lancia il suo punto di vista di fronte a una questione epocale ma non certo nuova alla storia dell’uomo: "Bisogna avere il coraggio di integrare - afferma Ghinzoli - noi cerchiamo di farlo attraverso la struttura che offre non soltanto accoglienza ma lavora per lo scopo primario dell’integrazione di uomini e donne; il percorso previsto dalla legge,prevede una prima accoglienza che transita dai Cas e successivamente al Sai dedicato alla seconda accoglienza: la nostra funzione mira appunto a integrare, cercando di collocare le persone che arrivano attraverso stage, corsi di alfabettizzazione fino a trovare loro un’occupazione".

La struttura si avvale di educatori, mediatori linguistici e culturali, psicologi e assistenti sociali; un team di professionisti che opera per includere, attraverso un lavoro a volte complesso, sicuramente faticoso ma indispensabile.

"L’accoglienza – prosegue il presidente della Cooperativa – crea di per sé un indotto perché abbiamo bisogno di molteplici figure professionali; a queste bisogna aggiungere altri servizi, a cominciare dal bisogno di derrate alimentari e di altre normali necessità; mi preme sottolineare – prosegue Ghionzoli – che da noi lavorano diversi uomini e donne provenienti dall’Africa, per esempio dal Mali, e che rappresentano un importante tassello, utile all’attività stessa della cooperativa".

Il presidente sottolinea più volte il concetto dell’integrazione: "A livello nazionale occorre che la questione dei migranti sia affrontata in un altro modo; quello dei Cpr non può assolutamnete essere quello giusto, e allora bisogna uscire dalla singola logica di partito o di area affinché la politica tutta riveda questo fenomeno come un dato oggettivo, tuttaltro che transitorio e quindi si attivi, senza infondere nell’opinione pubblica cattive interpretazioni o messaggi di paura; quello dei migranti – conclude – è un argomento che deve vedere unità nella politica nazionale, non può essere divisivo". Di attingere a un nuovo modello nazionale che esca dalla logica emergenziale, lo ha ribadito recentemente al nostro giornale anche il direttore della Caritas, don Simone Giuli: "Occorrono nuove strategie che tengano conto di un fenomeno che sta crescendo – aveva detto Giuli – anche per quanto riguarda il reperimento di alloggi".

Ancora Alessandro Ghionzoli: "In provincia di Lucca abbiamo accolto al momento circa 150 persone, ma gli sbarchi sono all’ordine del giorno ed è impellente accoglierne altre: dobbiamo farlo perché è innanzitutto la legge dell’umanità che ce lo chiede".