REDAZIONE LUCCA

“Mio figlio multato di 300 euro per la pipì in strada, non è giusto“

La madre ha perso il ricorso al giudice di pace "Ma a quell’ora di notte non ci sono bagni pubblici"

Una multa di 300 euro è l’ammenda fatta a un 25enne sorpreso nel 2018 a espletare i bisogni per strada. Una sanzione alla quale ha poi provato a opporsi la madre, ma con scarsi risultati, e che se non suscita dubbi sulla legittimità, può solleticare la polemica sulla mancanza di bagni pubblici dopo una certa ora. A spianare la strada in questa direzione è proprio la madre del ragazzo che, dopo il no del giudice di pace al suo ricorso, può fare ben poco se non pagare la multa, ma vuole esprimere il proprio dissenso.

“Quattro anni fa mio figlio è stato multato per aver fatto la pipì per strada – racconta – era estate, era l’una di notte, i bagni erano chiusi così come i locali. E’ stato becato in via Loreto e a quanto pare non è stato il solo”. Non è certo una novità, diciamolo. Al di là che i locali siano chiusi o meno, c’è chi non ci bada neanche, complice la lunga fila o la troppa idratazione. Magari non era questo il caso, ma spesso i vicoli dopo una certa ora finiscono per diventare bagni pubblici all’aperto. E non che il fatto che lo facciano in molti significhi che sia giusto, tutt’altro può dare un’idea del disagio di chi ci abita e delle conseguenze sul decoro urbano. Spunti di riflessione sull’esistenza di un’alternativa alla punizione, che è la prevenzione.

Ed è quello che chiede la madre: “provvedere a fornire la città di bagni pubblici anche in tarda serata – scrive - Che lo sbaglio di mio figlio sia utile ad altri”. Dopo aver provato a far togliere la multa al suo ragazzo, ammette che quello che ha fatto suo figlio è sbagliato, ma ricorda al Comune che non sarebbe accaduto se i bagni fossero stati aperti. E questo forse può valere per lui, ma chissà se vale per tutti. Varrebbe la pena scoprirlo.