"La sua passione più grande era fare felici gli altri, non solo noi della famiglia ovviamente, ma anche chi non conosceva". Sono le toccanti parole di Manuel, il figlio maggiore, 24 anni, di Kaja Artan, il cinquantaduenne deceduto martedì sera, titolare di una piccola impresa di trasporti e movimentazione merci, la Tony Service, che lavorava come terzista per la Smurfit Kappa di Lunata. La frazione di Capannori è sconvolta, quasi incredula che quella persona così gentile, altruista e generosa non ci sia più.
Manuel ha studiato ingegneria aerospaziale e ricorda così il padre: "Sapeva affrontare ogni difficoltà, ha aiutato praticamente tutti, se c’era da fornire un sostegno, dare una mano, lui era sempre presente. In prima fila. Ha aiutato i Fratres ad esempio, ha consegnato del cibo ai più bisognosi e molto altro. Siamo cresciuti con questi valori che lui ci ha insegnato. Sembrano frasi fatte – aggiunge il figlio maggiore – ma invece era davvero così. A Lunata stava bene, si sentiva parte integrante della comunità, come lo siamo noi".
La madre, Aurora, moglie di Artan, è sotto choc. E’ stata lei a trovarlo non vedendolo rientrare e con il telefono cellulare che squillava a vuoto. "I dettagli precisi li sapremo dopo gli accertamenti – racconta Manuel – però può darsi che fosse morto da tempo quando mia madre lo ha visto a terra. Anche questo è un fatto che ci rattrista, il destino ha voluto così, non ha avuto possibilità di salvarsi, nessuno lo ha visto". Infine Manuel ricorda la gioia del padre al compleanno del fratello Alessio, non un giorno qualsiasi: "Per i suoi 18 anni siamo andati a Milano, dove ci sono diversi nostri parenti e abbiamo festeggiato in un locale con tante persone".
Ma.Ste.