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Morta da due anni, non trova pace. Impossibile sistemare le sue ceneri

Liliana Paolini aveva espresso come volontà di essere tumulata vicino ai genitori, ma l’area è pericolante e inaccessibile

Il cimitero di Sant’Anna

Il cimitero di Sant’Anna

Lucca, 15 novembre 2019 - Due anni proprio oggi. Ma per le ceneri di Liliana Paolini, a distanza di due anni dalla scomparsa, il Comune non ha ancora trovato il modo di trovare una sistemazione definitiva.

La signora scomparve il 15 novembre del 2017 e i suoi resti dovevano trovare riposo accanto ai genitori, in uno dei loculi del cimitero monumentale, ma, sino a oggi, è stato impossibile dare corso a quella che pare una richiesta persino banale. L’area è infatti una delle tante transennate e pericolanti. Così, per motivi di sicurezza, gli operai non possono scendere in quella parte del cimitero e le sue ceneri sono immagazzinate in un anonimo stipetto di un ufficio del cimitero. Nel febbraio scorso, Giovanni Taddeucci, ex vigile urbano in pensione, si rivolse al nostro giornale per sollevare il caso.

«Dobbiamo trovare una soluzione», fu la risposta di Gesam che all’epoca aveva in gestione i cimiteri, ora quel servizio è svolto da Lucca Holding e Servizi, partecipata al 100 per cento dal Comune. La soluzione, a distanza di nove mesi, non è stata trovata. Tutto fermo. Tutto, in modo imbarazzante e, visto l’argomento, grave, come nel febbraio scorso.

«Due anni – spiega Taddeucci – e nulla è cambiato. Ho parlato con l’assessore Marchini, con i dirigenti e con i tecnici: ho parlato con tutti; ma nessuno ha saputo darmi una risposta definitiva. Se serve del denaro per darle sepoltura, sono pronto a fare la mia parte».

I lavori, almeno in quella parte del cimitero monumentale, non sono imminenti. «Sono previsti lavori – spiega il responsabile dei cimiteri di Lucca Holding e Servizi, Massimo Saponaro – ma non in prossimità di quella parte dove dovrebbe trovare sistemazione. E non possiamo mandare operai nel sottosuolo per tumularla per motivi di sicurezza. I tempi? Difficile darli. E’ una situazione che, per quanto unica, ci dà un profondo senso di rammarico e capiamo la sofferenza. Da parte nostra, possiamo provare a concordare con la famiglia una sistemazione sia pure temporanea in un ossario in un’altra zona». © RIPRODUZIONE RISERVATA