Lucca, 13 novembre 2024 – “Non si parli di fatalità“, tuona Federico Fontanini, segretario regionale Fistel Cisl, dalla sua pagina social: “Fermo restando le dinamiche dell’infortunio mortale, che competono agli organi ispettivi, è vietato attribuire questa tragedia alla fatalità“. Resta il fatto che le parole non possono spiegare né lenire il dolore, ma il senso di impotenza non deve prevalere di fronte all’ennesima morte sul lavoro, stavolta di un uomo di 69 anni che poteva (doveva?) essere in pensione.
“Nonostante l’impegno e l’attenzione che nel comparto si mettono sulla materia di sicurezza – scrivono le segreterie territoriali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil Com-Uil e Ugl Chimici – ci troviamo a registrare un’altra vita persa durante una giornata di lavoro, evidentemente ancora non basta. Ci riserviamo ulteriori valutazioni e considerazioni una volta terminato il lavoro di accertamento della dinamica e delle cause che hanno portato ad una simile tragedia che comunque pensiamo doveva essere evitata. Come organizzazioni sindacali, congiuntamente esprimiamo cordoglio e ci stringiamo alla famiglia in questo momento così difficile e a tutti i lavoratori dello stabilimento che sono rimasti sconvolti. Per le dimensioni di quanto accaduto riteniamo opportuno proclamare per la giornata di domani (oggi, ndr) un’ora di sciopero al temine di ogni turno di lavoro o della giornata lavorativa per tutti gli addetti del comparto Cartario e Cartotecnico“.
Intanto Paolo Fantappiè, segretario regionale della Uil Toscana, informa di aver convocato sul tema un’assemblea domani (oggi, ndr) a Lucca, all’Hotel Napoleon, alle ore 10. Durante l’assemblea faremo inoltre una commemorazione per Luca e tutte le altre vittime sul lavoro. La nostra battaglia non finirà fino a che non ci saranno zero morti sul lavoro”.
“Purtroppo la Toscana deve piangere un altro morto sul lavoro; questa volta è successo in una cartiera di San Pietro a Vico – afferma Massimiliano Baldini, Consigliere regionale della Lega –. Esprimiamo le nostre condoglianze ai familiari dell’operaio. Occorre ancora di più una stretta sinergia fra le varie Istituzioni per bloccare questa autentica strage sul lavoro. E’ necessaria, quindi, più sicurezza e maggiori controlli nelle aziende. Tutte queste morti sono intollerabili“.
Una normativa che va cambiata secondo Rifondazione. “Nell’inviare alla famiglia le nostre più sincere condoglianze, non possiamo però tacere per l’ennesima morte sul lavoro nella nostra provincia. Nel 2024 in Italia sono avvenuti circa 700 decessi sul luogo di lavoro, una strage che il ceto politico di maggioranza e opposizione non riesce ancora a riconoscere – così Paolo Bertolozzi, segretario di Rifondazione –. Stupisce poi apprendere che l’operaio deceduto aveva 69 anni, un’età che dovrebbe coincidere necessariamente con la pensione. Si rende necessario rivedere la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e incrementare la tutela di lavoratori e i controlli nelle imprese“.