REDAZIONE LUCCA

È morto Mario Del Debbio, patriarca delle costruzioni

Si spento a novantaquattro anni. Mercoledì i funerali

Mario Del Debbio

Lucca, 31 luglio 2018 - Forte come i muri, longevo come il cemento. Mario Del Debbio, fondatore assieme ai fratelli e ai cugini di una delle più importanti e note imprese edili della provincia di Lucca e non solo, se n’è andato lunedì all’età di 94 anni, vissuti con lucidità e intensità fino all’ultimo giorno. Con lui se ne va un pezzo della storia imprenditoriale di Lucca, una storia comunque destinata a perpetuarsi attraverso la terza generazione di famiglia, che sotto il suo incoraggiamento e la sua guida ha da tempo assunto posizioni di responsabilità nel gruppo.

Il patriarca della Del Debbio Spa - che fondò assieme ai familiari l’impresa nel 1967 - era uomo di carattere sul lavoro, dove si mostrava burbero ed efficentista, per rivelare aspetti di grande umanità e convivialità nei rapporti personali.

La sua è stata una vita dedicata all’impresa e alla famiglia. Dedicata al lavoro, nel senso più ampio e autentico, avendo assunto personalmente e fisicamente la guida degli impianti produttivi della società e promuovendo con gli altri soci aggiornamenti e ampliamenti dell’attività. La sua caratteristica era la capacità di fare squadra per superare le difficoltà che negli oltre cinquanta anni di attività societaria si sono incontrate anche in seguito ai profondi cambiamenti ai quali è andato incontro il mondo delle costruzioni.

In famiglia, accanto alla sua Renata, consorte compagna della vita, superò la prova più difficile per un padre: la perdita del figlio maggiore, Marco, già amministratore della società, riversando, con l’aiuto degli altri due figli Pina e Carlo tutto l’amore, l’esperienza, l’umanità sui nipoti, alcuni dei quali già hanno assunto ruoli nel gruppo. Il nipote Giovanni, ora in azienda lo ricorda così: "Mi ha insegnato a vivere".

"Il vuoto che lascia - affermano fonti della famiglia - è parzialmente, compensato proprio dall’aver contribuito a creare continuità aziendale e spirito di squadra che impongono ai successori una memoria ed una dedizione allo spirito che Mario Del Debbio ha trasmesso: uno spirito più familiare che aziendale".