Lucca, 13 agosto 2024 – “Stai scherzando? Smettila, non farmi paura". Sembrava un gioco, invece poi è andato giù, in silenzio, inghiottito dal fiume che lo ha riportato a galla ormai senza più vita. Doveva essere un fine settimana di gioia quello di Hassib e Ala, due cugini di origine tunisina che da tempo vivono in Italia. Invece in un attimo quella bella rimpatriata lungo le rive del Serchio si è trasformata in una tragedia, l’ennesimo fatto di cronaca che ha sconvolto una famiglia e l’intera città.
Hassib Guesmi, 29 anni il prossimo novembre, era arrivato a Lucca sabato sera per rivedere qualche vecchio amico e il cugino Ala, di pochi anni più giovane. Di nuovo insieme, dopo tanto tempo, proprio come quando erano bambini. Hassib viveva a Milano da poco più di un anno dove aveva trovato lavoro come muratore, ma appena ne aveva la possibilità veniva in Toscana per rivedere i suoi "fratelli", gli amici di una vita. In Italia aveva solo loro: secondo di cinque figli, aveva lasciato la sua grande e bella famiglia in cerca di una vita migliore. Ce l’aveva fatta, anche se la malinconia, spesso, si faceva sentire. Per questo aveva deciso di rivedere il cugino, residente a Lucca da diversi anni. Qualche chiacchiera sotto le stelle, proprio di fronte alle acque del Serchio per trovare un po’ di sollievo dopo una giornata caldissima, e sarebbe passata anche la nostalgia di casa. I ragazzi dopo aver trascorso tutta la serata insieme si sono addormentati sotto il ponte, all’altezza di via della Scogliera fra Sant’Anna e Sant’Alessio, svegliandosi la mattina dopo quando il sole già batteva forte.
E in un attimo, la tragedia: "Ci siamo tuffati in acqua per rinfrescarci un po’ – racconta Ala, ancora sconvolto – Da bambini, in Tunisia, abbiamo fatto spesso il bagno insieme, ma lui era più bravo di me a nuotare. Si è spostato dove l’acqua è più profonda, all’improvviso si è fermato, senza un lamento, senza dire una parola, ed è andato giù con la testa. Ho pensato che stesse scherzando, gli ho detto di smetterla, di non farmi paura, poi è andato sott’acqua. Non so cosa sia successo, sono ancora ‘bloccato‘. Non so dare una spiegazione, è stato assurdo".
I soccorsi inviati dalla centrale del 112 con l’automedica e il personale della Croce Verde non sono serviti. Il corpo di Hassib, ormai senza più battiti, è stato recuperato dal gommone dei vigili del fuoco e trasferito prima all’obitorio del Campo di Marte, poi a Cisanello, a disposizione della Procura. Una tragedia che in poche ore ha fatto il giro del Paese, arrivando anche a Tunisi, dove vive la famiglia, straziata dal dolore: tantissimi i messaggi di cordoglio e preghiere che si leggono sotto le foto sui social del giovane. Foto di viaggi, con lui sempre sorridente, abbracciato agli amici del cuore.
Adesso, al cugino Ala, resta un altro difficile compito: riportare Hassib a casa. "Siamo cresciuti insieme. Era una bravissima persona, aveva tanti amici e gli volevano tutti bene – dice commosso – Non so spiegarmi cosa sia successo, è andata così. Adesso sto aspettando alcuni fogli dall’ambasciata, poi lo riporteremo a casa dalla mamma". Per gli inquirenti non ci sarebbero dubbi che si tratti di morte naturale. L’autopsia, tuttavia, sarà effettuata nei prossimi giorni.