Visita medica con beffa Ztl: entra in centro con i permessi, ma lo multano

L’automobilista aveva accompagnato la moglie alla clinica Santa Zita: "La targa era segnalata: poi hanno ammesso l’errore ma ora vogliono i soldi"

Un varco Ztl

Un varco Ztl

Lucca, 9 dicembre 2023 – Visita medica con... beffa. "Avevo tutti i permessi per entrare in centro storico, mi hanno multato lo stesso e ora mi chiedono 15 euro per la notifica della missiva": ecco l’incredibile storia capitata a un nostro lettore che abita a San Concordio e che a ottobre si era dovuto recare alla casa di cura Santa Zita per un esame che doveva effettuare la moglie.

“Ovviamente – scrive il nostro lettore – ho compilato il registro degli arrivi, disponibile presso la segreteria della casa di cura, indicando orari e targa dell’auto utilizzata". Ma non è bastato: evidentemente qualcosa non è andato come doveva e sull’effettivo funzionamento delle telecamere più volte sono stati sollevati dubbi nel corso degli anni, e al malcapitato lettore è stata recapitata una multa per ingresso non autorizzato nella ztl. A quel punto, si è recato al comando dei vigili, ma le sorprese non erano finite. Anzi, si potrebbe dire che erano appena iniziate, perché se la presentazione dell’autorizzazione all’accesso nella ztl potesse bastare a chiudere la vicenda, siete fuori strada. Al lettore (senza considerare il tempo perso) sono stati chiesti 15 euro comunque per le spese di notifica.

“Mi sono recato presso il Comando della Polizia municipale in piazzale S. Donato per segnalare il disguido – aggiunge – e mi e’ stato risposto che avrei dovuto presentare un ricorso compilando l’ apposito modulo e che comunque avrei dovuto pagare le spese di notifica della missiva, una cifra intorno a quindici euro. Riassumendo: 1 – non ho commesso alcuna infrazione; 2 – ho rispettato i regolamenti; 3 – devo pagare qualcosa per le inadempienze di qualcuno Per usare un eufemismo, ritengo la questione paradossale".

Talmente paradossale da rendere necessaria una lettera al prefetto che nei giorni scorsi è stata informata della vicenda con una missiva scritta dal nostro lettore. Una situazione ha tutti gli elementi per essere definita kafkiana, di ordinaria burocrazia verrebbe da dire borbonica: qualcuno ha sbagliato, ma a pagare è il cittadino che ha fatto tutto secondo la legge e che ora si trova a dover sborsare persino del denaro per una irregolarità mai commessa. Rimedierà il prefetto?

F.Vin.