C’è spazio per i ricordi in questo suggestivo viaggio lungo quasi due ore nella storia della musica d’autore italiana. Uno spettacolo che è anche uno spaccato della storia del Costume del nostro Paese. In un teatro Artè di Capannori tutto esaurito ha debuttato con un grandissimo successo “Dove sono i cantautori”, show fatto di musica e parole che ha reso omaggio alla nostra tradizione canora.
Un racconto avvincente che ha coinvolto tutti, tra memoria e brani immortali. Protagonisti assoluti la band diretta dal maestro Andrea Caciolli (che ha vestito i panni del mattatore) e Clive Griffiths, già volto televisivo di Videomusic e speaker di Radio Monte Carlo che è stata la voce narrante. Ha interagito con Caciolli in un racconto idealmente ambientato nella casa dello stesso Clive. La storia è partita da questo salotto per poi coinvolgere la band di cinque musicisti di assoluto valore. Meme Lucarelli (chitarre), Maurizio De Giglio (chitarre), Eugenio Nardelli (batteria e percussioni), Claudio Chiacchio (tastiere) e Mauro Della Rocca (basso) si sono superati in questo racconto musicale firmato alla regìa dallo stesso Andrea Caciolli, che è anche l’autore, e da Pier Paolo Poggi.
Nella scaletta musicale, che è scivolata via con grande ritmo senza nessuna flessione, sono stati proposti medley con complessivamente quasi un centinaio di brani che hanno fatto la storia della musica italiana. Si è reso omaggio ad autori celebrati e popolarissimi: Edoardo Bennato, Lucio Battisti, Claudio Baglioni, Gino Paoli, Luigi Tenco, Fabrizio De André, Umberto Bindi, Lucio Dalla, Rino Gaetano, Domenico Modugno, Francesco De Gregori e molti altri fino al gran finale imperniato sui successi di Vasco Rossi e Renato Zero.
Oltre alla musica ci sono stati gag e siparietti e tutto lo spettacolo è servito a riportare al centro dell’attenzione la celeberrima musica pop italiana. A maggior ragione in un periodo in cui nuove sonorità e stili musicali portano alla ribalta giovani leve che non paiono essere all’altezza dei nostri cantautori famosi in tutto il mondo. Un’operazione apprezzatissima dal pubblico che ha interagito perfettamente, cantando dall’inizio alla fine.