
presidente del basket Femminile Porcari,. Stefano Picchi, davanti all’ingresso dell’attuale Palasuore che sarà completamente demolito per fare spazio al nuovo Palasport di fronte all’ex Cavanis
Si procede più lentamente del previsto, forse, ma si va avanti. A breve arriveranno alla società del basket Femminile Porcari gli elaborati con il computo metrico ed altri dettagli di natura tecnica, nel frattempo il club ha già avviato la ricerca dei finanziamenti: servono dai due ai tre milioni di euro. Il nuovo palasport di Porcari, al posto dell’attuale Palasuore che sarà demolito, in pieno centro, in via Roma, di fronte all’ex complesso Cavanis, diventerà realtà.
"Sui tempi bisogna calibrarsi oltre il 2025, ma il progetto avanza – spiega il presidente della compagine gialloblu Stefano Picchi – nel 2026 dovrebbero poter partire i lavori". La palestra delle suore, in via Roma a Porcari, di fronte all’ex complesso Cavanis, sarà demolita e ricostruita ex novo, vista l’impossibilità di sistemare o di ampliare quello esistente, che risale agli anni del secondo Dopoguerra, con vari restyling. "Le religiose sono sempre meno, molto anziane – aggiunge Picchi – e come i padri Cavanis potrebbero sparire fisiologicamente, in quanto non ci sono vocazioni e quindi è escluso il ricambio generazionale per cui vorrebbero lasciare qualcosa alla comunità, un segno tangibile della loro presenza".
Si tratta di una operazione di riqualificazione dell’intera area, di proprietà delle suore, che, senza dubbio, gode della... benedizione anche del Comune. Che cosa prevede il progetto? L’impianto nuovo sfrutterebbe l’ampio giardino e il terreno che è adiacente alla palestra, quella che sarà costruita verrà in pratica a porsi in maniera obliqua rispetto ad ora e con un pezzo di struttura che verrebbe realizzata al di sotto o al pari del suolo. Tutto ciò per evitare di superare certe altezze per le quali cambiano standard urbanistici e molto altro. Sarà previsto l’adeguamento antisismico, secondo le ultime normative, con il rispetto di tutti i requisiti sotto il profilo del fabbisogno energetico. Prevista una tribuna da 300 posti, servizi e spogliatoi, probabilmente un piccolo bar. La decisione di rifare daccapo tutto è derivata anche dal fatto che non è possibile toccare niente delle strutture attuali dell’immobile.
Massimo Stefanini