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La garmugia, uno dei piatti tipici lucchesi
Nasce la De.Co. (denominazionale comunale di origine) di Lucca. Si tratta di una certificazione del settore agroalimentare che ha la funzione di legare un prodotto o le sue fasi realizzative a un particolare territorio comunale, in questo caso la nostra città, e il cui regolamento è stato approvato nell’ultima seduta del consiglio comunale.
La De.Co, però, ha subito incontrato una decisa bocciatura da parte delle opposizioni, in particolare da Chiara Martini, consigliera comunale del Pd, secondo cui in questo modo ”si svilisce il territorio propagandando per marketing e promozione territoriale l’ennesima passerella dell’assessore o degli assessori di turno”.
Attacca Martini: “Crediamo davvero che la priorità per Lucca sia dimostrare con questo logo che un certo prodotto sia un dolce tipico lucchese? È una priorità per la comunità e per la promozione del territorio segnalare che la ricetta per la torta alle erbe, per la garmugia o per il timballo di piccione di Lucca sono idonee alla certificazione comunale? Tra l’altro, a differenza delle denominazioni protette a livello europeo, Dop Igp Stg, le De.Co. vengono disciplinate a livello comunale, e sono pertanto alla portata di iniziative di valorizzazione locale di prodotti e ricette tipici del territorio, di feste e tradizioni, di produzioni tipiche: in sostanza è un logo - che per altro, quello proposto, credo non sia all’altezza della bellezza e della ricchezza culturale di Lucca - che serve giusto per produrre un po’ di visibilità a favore dell’assessore di turno, facendo credere di valorizzare prodotti che in realtà sono già ampiamente valorizzati, conosciuti e amati da tutti, anche fuori da Lucca“.
Da qui, Martini si chiede, “non sarebbe forse più necessario e urgente strutturare politiche di promozione, programmazione e sostegno al tessuto produttivo, agroalimentare e commerciale lucchese? Nel settore delle attività produttive e del commercio i problemi sono ben altri ed è sotto gli occhi di tutti il livello di crisi che ha negli ultimi mesi chiusure delle attività, nel centro storico e nelle frazioni. Di fronte a questa urgenza gli assessori non hanno niente di meglio da fare che proporre un logo da andare a apporre sulla vetrina di turno giusto per farsi un po’ di pubblicità sulle spalle delle tipicità del territorio?“.
Secondo la consiglier del Pd, infine, ”l’amministrazione Pardini si è concentrata molto su loghi e brand che non sembrano essere così rappresentativi della città né espressione di un’idea di città all’avanguardia: Deco lucca; Lucca in maschera; Lucca magico natale; Occhio al decoro. Mi chiedo: è così che vogliamo identificare la città agli occhi del mondo? Provate a cercare la parola Mura abbinata alla nostra città su un qualsiasi motore di ricerca: viene fuori di tutto tranne quello che ha proposto l’assessore Santini, già finito nel dimenticatoio ancor prima di essere pubblicizzato. Manca una visione e allora si vanno a ripescare idee e modalità vecchie e superate, di turismo anni Novanta fuori dal tempo, di una promozione e comunicazione pre-social fuori dalla realtà, che non tengono conto né delle esigenze né della reale valorizzazione del territorio, partendo anche dalle sue bellezze: una Lucca diffusa, riprendendo quello che ha fatto la Regione a livello toscano, che merita di essere conosciuta e valorizzata non con sterili passerelle che piacciono tanto agli assessori, ma con progetti di promozione seri e concreti, accompagnati da una reale gestione di ciò che non va o di ciò che va migliorato”.