La Nazionale degli hacker. Sono quelli buoni, giovani che studiano per un web più sicuro

Si chiamano cyber defender i dieci azzurri selezionati dall’Agenzia per la sicurezza nazionale: accanto a loro dieci senior e il coach. A ottobre saranno a Torino in una competizione di livello europeo

La Nazionale degli “hacker“ a Lucca, 20 giovani talenti alla Scuola Imt. La squadra al completo durante la presentazione (Foto Alcide)

Il Team Italy 2024 composto da giovani hacker che amano la sicurezza del web. A ottobre saranno impegnati a Torino

Lucca, 14 settembre 2024 – Oltre agli azzurri e alle squadre nazionali delle varie discipline sportive, non ci crederete ma l’Italia ha anche una Nazionale di cyber defender, naturalmente composta solo da hacker buoni. La rosa, composta da 20 ragazzi, tutti giovanissimi, in questi giorni si è riunita a Lucca in attesa dell’European Cybersecurity Challenge, la competizione europea dedicata proprio alla cyber sicurezza che si terrà a Torino nel mese di ottobre.

I ragazzi, allenati per il quinto anno consecutivo dal coach Mario Polino, sono stati presentati ufficialmente ieri nelle sede della Scuola IMT. Il ritiro “lucchese” ha visto in programma, proprio nella sede dell’Ente, momenti di formazione con simulazioni della gara a squadre che la nazionale affronterà durante i campionati europei. Al termine di questa settimana, anche se i nomi sono già noti allo staff, verranno infatti selezionati coloro che a ottobre dovranno partire per Torino, gareggiando con team di hacker provenienti da tutta Europa.

La Nazionale di hacker esiste dal 2017 ed ha ottenuto sempre ottimi risultati, classificandosi sempre sui primi posti del podio. “Abbiamo da sempre grande fiducia e attenzione per queste professionalità - ha commentato Liviana Lotti, Dirigente dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ACN - Purtroppo le persone che si candidano agli annunci di lavoro sono sempre meno perchè non è facile, oggi, avere le competenze specifiche richieste. Competizioni come questa dà un’ottima formazione ma prepara anche almondo del lavoro, perchè fa lavorare i ragazzi sul campo. Questi percorsi sono un investimento per tutti noi: vi aspettiamo a lavorare con noi”.

Presente all’evento anche Rocco De Nicola, rettore della Scuola Imt ed esperto di sistemi distribuiti e cybersecurity: “Oggi tutto è un rischio per la sicurezza e c’è sempre più bisogno di formare giovani. Più la nostra vita si svolge online, più ovviamente ci sono pericoli. Una password rubata può creare numerosi problemi non solo alle grandi aziende, ma a tutti i cittadini. Gli attacchi hacker sono molto frequenti ed è necessario sapersi trovare preparati”.

La rosa dei convocati è composta da 20 membri. Dieci senior: Marco Meinardi, Andrea Maugeri, Lorenzo Leonardini, Leandro Pagano, Gennaro Pierro, Lorenzo Siriu, Dario Petrillo, Sofia Rita Tocco, Daniele Mammone, Kristjan Tarantelli. Dieci i membri junior: Alessandro Zanier, Gabriel Prostitis, il più giovane, Jacopo Di Pumpo, Salvatore Abello, Francesco Lugli, Antonio Polignano, Carlo Collodel, Marco Pellero, Alessio Ghidini e Diego Oliva.

Nel team dei preparatori atletici presentati all’evento, anche Lorenzo Pisu e Davide Maiorca dall’Università di Cagliari, Leonardo Nodari già membro del TeamItaly nel 2018, Gabriele Di Gregorio dottorando al Politecnico di Milano e Jacopo Ferrigno, security engineer e membro del team mHACKeroni.

Tra i giovanissimi hacker anche Jacopo Di Pumpo, di soli 17 anni, che è arrivato a Lucca dalla provincia di Monza – Brianza.

Jacopo è membro del TeamItaly dal 2023 e ha vinto ben due edizioni delle “Olimpiadi“ della cyber security. In quarta superiore ha già un profilo Linkedin aggiornatissimo e un curriculum di tutto rispetto.

Come nasce questo talento?

“Per me è una passione innata. Già a tre anni preferivo giocare con i cavi elettrici e strumenti elettronici anziché con i giocattoli. Quando un amico di famiglia, pochi anni dopo, mi ha regalato un vecchio computer, mi sono dedicato solo a quello: lo smontavo, lo rimontavo, passavo le mie giornate davanti a quello schermo. Adesso studio in un istituto tecnico informatico, non avrei potuto scegliere altro”.

Come sei arrivato in Nazionale?

“Nel 2018 ho vinto una competizione molto prestigiosa a Dublino, mi aveva iscritto, a mia insaputa, un’insegnante che probabilmente aveva capito il mio “dono”. Dopo Dublino mi hanno iscritto ad altre competizioni, la prima volta non sono andato molto bene, sono arrivato settimo. Ero in prima superiore. Ci ho provato ancora, ed ho sempre vinto: per questo sono qui oggi, sono stato campione per ben due anni consecutivi”.

Quando eri solo in quinta elementare hai creato una tua app, è vero?

“Sì, insieme a un mio compagno ho progettato un’applicazione di pagamento online, vincendo un concorso che aveva lo scopo di avvicinare i bambini e i ragazzi all’informatica attraverso la realizzazione di club di programmazione gratuiti”.

Hai altri progetti?

“Non ho ancora le idee chiare, ho ancora tempo per pensarci, ma penso che andrò a studiare informatica all’estero”.

Da grande sogni di fare l’hacker-buono?

"Il mio più grande sogno, in realtà, è quello di aprire un’azienda tutta mia. Mi piacerebbe studiare per poi creare di nuovo nuove app e nuovi software. Mi piace indagare dentro un sistema e capire come è fatto, correggendo anche eventuali problematiche. La cyber sicurezza è sicuramente una delle mie passioni, quindi un posto nella mia vita ce lo avrà sempre”.