Un nome una certezza. Il buccellato. Non c’è storia, è il dolce di gran lunga più richiesto dai turisti in visita a Lucca. E il punto di riferimento, da sempre, è il Taddeucci in piazza San Michele. E il lucchese di certo non si stupisce più se l’antico pane lucchese con l’uvetta viene citato anche dalla famosa gastronoma e critica del New York Times, Mimi Sheraton, che ha inserito nel suo libro, “I 1000 cibi da mangiare prima di morire”, proprio l’Antico Buccellato. “Molti turisti apprezzano la nostra colazione con spremuta, marmellata, burro, cappuccino e qualche fetta tostata di buccellato. Assaggiano e poi comprano il buccellato per portarlo a casa e per regalarlo. Ma sono incuriositi anche dalle torte con i becchi, soprattutto la tipica di erbi, che possono acquistare anche al taglio oltre che intere. E poi le trecce lucchesi. La biscotteria, con i pistacchini, cantuccini, ricciarelli, quaresimali, brutti e buoni. E non si fanno mancare, quando la visita in città coincide con le date rosse, il buccellato in versione ricca, proprio come si usava una volta per le feste, arricchito di noci o con più uvetta“. Con il carnevale che si avvicina il turista scopre anche altre tipicità. “Oltre alla torta di verdure, a quella Delizia alla mandorla, marmellata e liquore, in questo periodo vanno anche i dolci del Carnevale – dicono alla storica pasticceria Pinelli in via Beccheria –. Quindi i cenci, le frittelle, i nostri bomboloncini“. Anche al Buralli il buccellato “spopola“ tra chi viene da fuori. “È il dolce più richiesto dai turisti che però non si fanno mancare neanche le trecce, quella fichi e noci, o cioccolato, pistacchio, quella con i canditi – dice il responsabile della pasticceria in viale Europa –. Siamo in preparazione anche dei dolci di carnevale, le richieste ci sollecitano. E poi c’è la regina, la nostra torta “fragolina“, senza stagione nè nazionalità. Piace a tutti“.
L.S.