REDAZIONE LUCCA

“Nessuna piscina abusiva“. Dura replica del sindaco a una testata online

Il primo cittadino convoca una conferenza stampa insieme alla giunta "Vivo lì, ma non è di mia proprietà. Una vicenda peraltro sanata nel 2003".

“Nessuna piscina abusiva“. Dura replica del sindaco a una testata online

"Si è passato francamente il limite e la cosa non finisce qui...". Un articolo pubblicato ieri su un quotidiano on line in cui si ipotizzano possibili abusi edilizi nella villa sulle colline di Lucca dove abita il sindaco Mario Pardini (ma non di sua proprietà) ha provocato la dura e immediata reazione del primo cittadino. Che nel primo pomeriggio di ieri, per rispondere all’articolo in cui si avanzano dubbi riguardo alla legittimità urbanistica di una piscina presente nel parco della villa, ha preferito convocare (insieme alla sua giunta) tutta la stampa cittadina e non solo la testata coinvolta. Diamo quindi conto del chiarimento pubblico del sindaco.

"La gravità della cosa è tale – ha spiegato Pardini – che ho ritenuto di dover fare chiarezza subito per tutti ed evitare anche speculazioni politiche che negli ultimi tempi non sono certo mancate". Il riferimento è alla vicenda dello sgombero dal campo sportivo di San Cassiano a Vico che, secondo il sindaco, sarebbe in diretto collegamento con questa vicenda.

"Il quotidiano in questione ha pubblicato foto della casa dove vivo la foto e l’indirizzo – ha spiegato – una cosa gravissima e penalmente rilevante e nell’articolo si dice che dove abito c’è una piscina abusiva: chiaro che si vuole legare l’accusa al fatto che siamo stati intransigenti in una situazione di abusivismo tutelando la legalità e ora si sostiene che la giunta ha i soliti problemi".

Carte alla mano, per il sindaco non c’è alcun abuso e nemmeno per tutta la giunta che, per scelta, gli è al fianco per manifestare vicinanza durante la conferenza stampa. "Vivo in casa di mio padre – ha aggiunto Pardini – e chi ha suggerito la notizia evidentemente non aveva tutti gli elementi, al punto da non sapere che nel 1986 è iniziato un iter di sanatoria conclusosi positivamente nel 2003. Si tratta quindi di una cosa di 40 anni fa, sanata 20 anni fa e oltretutto non di un edificio mio: evidentemente la talpa non è molto ben informata. Questo non è diritto di cronaca, né giornalismo di inchiesta: si erano a mio avviso superati i limiti già la scorsa settimana, ora si va oltre".

"Trovo gravissimo quanto successo: la sfortuna per chi ha scritto questo articolo è che a luglio dello scorso anno abbiamo chiesto una relazione sulla casa a un professionista e dunque ho tutti i documenti belli e pronti. Mi attenderei un segnale dall’opposizione, ma da loro la solidarietà non è giunta nemmeno quando ho ricevuto minacce di morte, quindi non ci conto".

A margine, proprio sui rapporti con l’opposizione, è intervenuto il consigliere di maggioranza Elvio Cecchini che ha chiesto di abbassare i toni: "Da tempo vedo una degenerazione fra maggioranza e minoranza, quando la scorsa settimana l’amministrazione comunale, a seguito di procedure giudiziarie, ha effettuato quello sgombero a San Cassiano a Vico, mi sarei immaginato che tutti i consiglieri comunali, da pubblici ufficiali, si sarebbero schierati a favore e così invece non è stato. Ci vogliamo fare la guerra su questo? C’è uno scadimento del confronto politico".