Nicola Corti morto incastrato in un macchinario, sconcerto e dolore alla Kme

Fornaci di Barga, l’operaio di 50 anni lavorava da molto tempo in quello stabilimento ed era considerato un esperto nelle sue mansioni. L’azienda esprime cordoglio per il tragico incidente

Incidente mortale sul lavoro alla Kme di Fornaci di Barga. Nel riquadro la vittima Nicola Corti

Incidente mortale sul lavoro alla Kme di Fornaci di Barga. Nel riquadro la vittima Nicola Corti

Lucca, 15 maggio 2024 – Lavorava da molti anni in quello stabilimento ed era considerato un esperto nelle sue mansioni. Nicola Corti, 50 anni di Barga, è morto oggi in un tragico incidente sul lavoro nello stabilimento Kme di Fornaci di Barga, a Lucca. 

In base alle prime ricostruzioni dell’incidente, l’operaio stava lavorando a una macchina a ciclo continuo con cui vengono fabbricati laminati di rame o di ottone quando per cause ancora da accertare è rimasto incastrato nel macchinario ed è deceduto. 

L'ingresso dell'azienda della Kme (Foto Borghesi)
L'ingresso dell'azienda della Kme (Foto Borghesi)

L’incidente ha creato molto sconcerto tra i dipendenti dello stabilimento. L’uomo lavorava lì da diversi anni ed era molto conosciuto all’interno dell’azienda che esprime cordoglio e dolore per quanto accaduto. Il 50enne lascia la compagna e una figlia. 

L’operaio era iscritto alla Uil, fa sapere in una nota il segretario regionale Paolo Fantappiè. “Lo conoscevamo bene dato il suo importante impegno sindacale nella nostra organizzazione. Siamo attoniti dalla sua scomparsa e come Uil Toscana porgiamo le nostre più sentite condoglianze e un forte abbraccio alla famiglia e agli affetti”. L’organizzazione pretende quindi la fine di “questa strage”. “Non possiamo più tollerare – prosegue la nota – l’immobilismo del governo nazionale sul tema della sicurezza sul lavoro: servono misure serie e strutturali da subito, come l’introduzione di una procura speciale e del reato di omicidio sul lavoro, l'assunzione di più ispettori per aumentare i controlli, un sistema che impedisca a chi viola le norme sulla sicurezza di continuare a lavorare. Occorre trovare tempestivamente le risorse necessarie, come del resto è stato fatto in altre occasioni dallo stesso esecutivo”. L’organizzazione chiede poi anche alla Regione Toscana “un tavolo permanente su salute e sicurezza sul lavoro, così da monitorare costantemente la situazione nelle tante aziende sui territori e individuare le necessarie contromisure da attuare nella regione. La nostra battaglia non si fermerà. Vogliamo zero morti sul lavoro”.