IACOPO NATHAN
Cronaca

"Non facciamo morire il ricordo". La testimonianza di Ilaria Simoni

Importante racconto della figlia di Ilario Simoni e nipote di Elia Simoni, entrambi deportati dai nazisti

"Dobbiamo continuare ad accendere il valore della memoria nelle nuove generazioni. Solo così possiamo evitare che certe cose ricapitino in futuro". Tra i deportati lucchesi della Seconda Guerra Mondiale c’erano anche i fratelli Simoni, Ilario ed Elia (in foto), entrambi militari dell’aeronautica, che però riuscirono a sopravvivere. Tra le cinque pietra d’inciampo presenti a Lucca, due sono dedicate ai fratelli Simoni, per Ilario in via Guidiccioni, per Elia in via Pisana. Nato nel 1922, Ilario Simoni si è spento nel 2020, due anni prima della posa dello speciale riconoscimento. A cinque anni dalla sua scomparsa abbiamo parlato con la figlia, Ilaria Simoni, che ha ancora parole speciali per il suo babbo.

Signora Simoni, che significato ha per voi la Giornata della Memoria?

"Naturalmente è una cosa molto importante, che sentiamo e viviamo in modo particolare, non è certo un giorno come un altro ecco. E’ fondamentale continuare a raccontare quella orrenda pagina di storia, che tante persone hanno vissuto".

Suo padre come ha affrontato gli anni dopo la guerra?

"Si vedeva che aveva sofferto tantissimo, che in lui c’era una ferita difficilmente sanabile. Per anni ha raccontato poco e mal volentieri quello che aveva subito, si è aperto leggermente di più da anziano. Il fatto di aver vissuto con l’orrore insieme a suo fratello, poi, gli hanno fatto davvero malissimo".

Quanto è importante continuare a raccontare le storie di chi ha vissuto l’olocausto?

"Credo che non se ne parli mai abbastanza. Specialmente con il passare degli anni e il continuo cambiare delle generazioni, credo sarebbe importantissimo tramandare sempre di più il valore della memoria. E’ una cosa che fa star male solo a vederla, è disturbante, ma così deve essere. I ragazzi devono capire davvero cosa è stato, per fare in modo che non si ripresentino situazioni simili".

Iacopo Nathan