Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, il Tribunale di Lucca ha autorizzato la rettifica di genere allo stato civile di una sedicenne lucchese. "Questo – fa sapere l’associazione GenderLens – grazie all’attività dell’avvocato Alexander Schuster a cui i genitori di una giovane ragazzina trans quindicenne si erano rivolti, iniziando così il percorso giudiziario imposto dalla legge del 1982. Questo successo sancisce il diritto di ottenere documenti corrispondenti alla propria vera identità ed espressione di genere e di vedere riconosciuto, anche giuridicamente, il genere di elezione, il cambiamento del nome e dei documenti anche, come in questo caso, a una giovanissima ragazza trans, cioè una persona che non si riconosce nel genere assegnato alla nascita in base al sesso biologico".
Ed ecco il commento dei genitori della ragazza: "Finalmente a nostra figlia viene legalmente riconosciuto il diritto di essere se stessa, senza dover sempre essere costretta a fare continui e forzati coming out, a subire bullismo, discriminazioni e possibili aggressioni ogni volta che deve mostrare quei documenti anagrafici che non la rappresentano. Ora con questa sentenza potrà vedere legittimato il proprio diritto ed essere felice quando, come tutte e tutti, cercherà di raggiungere gli obiettivi che si pone. E noi siamo felici con lei".
La famiglia di Lucca fa parte di GenderLens, associazione di famiglie con figliei con varianza di genere, che "condivide la felicità di questi genitori e ribadisce l’importanza di fare rete tra le tante famiglie che vivono questa esperienza, perché il supporto, la conoscenza e la corretta formazione sono gli attrezzi necessari per far conoscere questa realtà che richiede e necessita di vedere riconosciuti diritti e dignità".
Intanto Riccardo Zucconi, Deputato di FDI, critica la sentenza. "Al di là della scelta e delle motivazioni strettamente personali che non mi permetto assolutamente di giudicare, quello che mi lascia stupito è il fatto di come si possa concedere il cambio di sesso e dei dati anagrafici ad un minorenne, considerando anche il fatto che un successivo intervento chirurgico avrebbe conseguenze irreversibili a livello fisico e psicologico".
"Se già come Fratelli d’Italia eravamo contrari al ddl Zan, che vorrebbe introdurre l’educazione gender persino ai bambini delle scuole elementari, riconoscendo inoltre a ognuno il diritto di autoproclamare il proprio sesso, leggere di un tribunale che agisce anticipando la legge stessa su un percorso di cambio di sesso per un minorenne, mi fa rabbrividire. Ricordiamo tra l’altro che sono sempre più numerosi i casi di persone che si sono pentite della transizione precoce".