Nuovo look per le logge di Piazza XX settembre Lo spazio viene restituito alla collettività

Un intervento di 400mila euro tra pubblico e privato. Ad abbellire il luogo un’opera. d’arte e il primo book crossing

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Le Logge di Piazza XX Settembre tornano alla collettività. Si è infatti concluso l’intervento di restauro: una restituzione in piena regola, resa possibile dai fondi giunti dal GAL Montagna Appennino tramite il Pit - Progetto Integrato Territoriale "La quadratura del Serchio", finanziato con fondi europei attraverso il PSR della Regione. Ma non solo: l’intervento di recupero del fabbricato è giunto a compimento grazie soprattutto alla cooperazione tra gli enti pubblici e il soggetto privato, proprietario del secondo piano dell’immobile. Costo complessivo dell’opera 400mila euro. "Le Logge tornano al centro del nostro territorio - ha commentato il sindaco Patrizio Andreuccetti - e riacquistano la funzione aggregativa e sociale che avevano in origine. La struttura, infatti, risale all’epoca medievale, quando era usata come mercato: un luogo di vita, di scambio e di incontro che, oggi, riconquista tutta la sua centralità. So che questo nuovo luogo, restituito a tutti i cittadini, diventerà uno spazio unico dove vivere il nostro borgo". Il restauro delle Logge è stato curato dall’ingegnere Iacopo Menchetti e dall’architetto Valentina Mancini.

Con il preciso intento di reinserire le Logge, unico porticato presente nel borgo, nel tessuto sociale della collettività, l’artista Francesco Zavattari ha realizzato un’installazione artistica, donata al comune, che, da pedana-seduta, si trasforma in vera e propria forma d’arte. L’opera, donata all’amministrazione borghigiana, si intitola "4 Archi di Luce" ed è dedicata a Nicola Giannecchini. Accanto all’arte, la cultura: sotto le Logge, infatti, prenderà il via il primo book crossing di Borgo a Mozzano: chiunque potrà prendere in prestito, scambiare, donare libri e volumi, mettendoli a disposizione di tutti grazie alla libreria presente, anch’essa disegnata e realizzata da Zavattari.

Marco Nicoli