Flaminia Pardini
Cronaca

Gli studenti in lotta: continua l’occupazione. Solidarietà dei professori

La protesta vuole far luce su problemi interni ed esterni al liceo Passaglia. Sostegno degli insegnanti nei confronti degli allievi e appello a mobilitarsi

La scuola occupata

La scuola occupata

Lucca, 12 dicembre 2024 – L’occupazione al Passaglia è andata avanti anche e probabilmente proseguirà anche nei prossimi giorni. La protesta dei ragazzi, iniziata martedì mattina, continua dunque nelle tre sedi di piazza Napoleone, via Fillungo e del liceo musicale in piazza Sant’Agostino.

“Il fatto di occupare la scuola è per noi una questione molto sentita. Lo facciamo nella speranza che qualcosa cambi".  Con queste parole siamo stati accolti ieri mattina alla sede di piazza Grande del Passaglia da alcuni degli studenti occupanti.  “Il motivo – hanno ribadito – per cui occupiamo è dovuto al fatto che l’edificio presenta problemi strutturali, causati dalla carenza di manutenzione. Gli infissi sono decadenti e l’ascensore si blocca spesso. I riscaldamenti adesso funzionano, ma fino a non molto tempo fa erano inefficienti. Inoltre, la nostra è anche una protesta generale: desideriamo una comunità unita, dove si presta attenzione al rispetto per tutti, senza tralasciare nessuno, compresi noi studenti. Stiamo molte ore a scuola e desideriamo starci bene. Vediamo l’operato di un Governo poco attento sia agli studenti che ai lavoratori“.

E’ un’occupazione che, nonostante le lezioni frontali siano sospese, non intende lasciar niente al caso: si fanno laboratori, si disegna, ci si confronta. Assieme, i ragazzi preparano i pasti e puliscono le stanze. Anche gli allievi più giovani si sono mobilitati, cimentandosi in dibattiti ed assemblee, in cui si sono affrontati i temi dell’attualità come i conflitti in corso.

Ad ascoltare gli studenti sono invece un gruppo di insegnanti delle scuole superiori lucchesi che ieri ha inviato una lettera di solidarietà e condivisione delle ragioni della protesta, invitando i colleghi a unirsi alla lotta.

“Quello che si legge nel comunicato di inizio occupazione – spiegano gli oltre sessanta prof che hanno firmato la lettera – è di grande ispirazione per tutti noi che, come docenti e personale Ata, sfidiamo ogni anno la precarietà, la mancanza di risorse, subiamo le umiliazioni di concorsi kafkiani e di percorsi di abilitazione che non insegnano niente ma ci abbattono mentalmente, fisicamente, economicamente. Ci hanno mostrato in modo chiaro che la loro realtà è invivibile: ogni volta nei consigli di classe parliamo delle loro fragilità, della salute mentale, degli attacchi di panico, dell’ansia. Tutti sintomi di una società che mette al centro l’individuo e poi lo lascia da solo a gestire competizioni, aspettative, incertezza. Per questo come docenti dobbiamo riflettere sulle sfide che ə gli studenti ci hanno lanciato – concludono i professori, aggiungendo: È arrivato il momento di prendere una posizione chiara: ə i nostriə alunni l’hanno fatto, adesso tocca a noi. Per adesioni: [email protected]”.

Silenzio al momento invece da palazzo Ducale. I ragazzi avevano chiesto un incontro al presidente della provincia, ma al momento la loro richiesta è rimasta lettera morta.