E’ una lettera di una persona che non c’è più, che racconta la sua storia intercettando gli stati d’animo di ognuno di noi. Tocca le corde più delicate e fa emergere in tutta la sua drammaticità l’allarme in atto sulla violenza di genere. “In qualche modo questa lettera che abbiamo pensato racchiude una provocazione ma anche l’intento di liberare pensieri e stati d’animo che, almeno in qualche passaggio, appartengono a tutti - così Roberto Malzone segretario generale della Cisl Scuola Toscana e Giuseppina Mercogliano di Cisl Scuola Toscana Nord (nella foto) -. Nella scuola in particolare anche come sindacato abbiamo un preciso dovere visti anche i recenti fatti di cronaca che riguardano i giovanissimi“.
“E’ importante oggi più che mai educare all’ascolto all’osservazione e comprensione dell’altro, e la scuola è il luogo principe per stimolare questo tipo di riflessione, fondamentale in vista della Giornata internazionale contro la violenza di genere, e oltre. Riflessioni forti che devono essere uno stimolo e un obiettivo cosante in chi fa formazione. Come scuola e come sindacato ci sentiamo una precisa responsabilità in questo senso“. La lettera si intitola “Oggi sono qui“. “Sono con la mia amica mattacchiona a prendere uno spritz, ma non posso stare qui – è uno dei passaggi – . Ho paura di ridere, mi sento sciocca e in colpa perchè spendo troppo, e ho un angoscia viscerale che non so come gestire, non è giusto che lui non sia qui con me. I suoi messaggi sono troppi, arrivano continuamente e non riesco a bere lo spritz. Vado da lui. Oggi sono qui. Piove, e mi piace. Mi chiedo per quanto ancora “sarò qui”. Mi lascio bagnare da una carezza“. È stata vittima di femminicidio una donna ogni tre giorni e oltre 88 le donne morte dall’inizio dell’anno.