MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Qualità, storia e tradizione. Vent’anni fa l’intuizione che fece grande l’olio di Lucca

La dop nacque nel 2004 grazie alla volontà di alcuni imprenditori agricoli della Lucchesia. Oggi è un marchio di garanzia e qualità premiato di recente anche alla fiera Tirreno CT

Una ragazza assaggia l’olio appena franto

Una ragazza assaggia l’olio appena franto

Lucca, 6 marzo 2025 – Basterebbe pensare a ciò che l’olio rappresentava per le antiche civiltà, quella greca e romana, ad esempio, per comprendere il significato profondo di questo importante alimento naturale. Olĕum per i latini, élaion per la civiltà greca. Oppure, comunemente, olio extravergine di oliva.

Meglio, naturalmente, se parliamo dell’“Olio di Lucca Dop”. Perché olio e Lucca, rappresentano il binomio per qualità, storia e tradizione. Ed è per questo che nell’ottobre del 2004, l’intuito di alcuni piccoli imprenditori agricoli della Lucchesia, produttori di olio, fece propria l’idea di dare vita al “Consorzio Tutela Olio dop Lucca”.

Un’intuizione felice che già al tempo connotava l’olio (classificato scientificamente come cibo) quale prodotto di eccellenza del nostro territorio, le cui proprietà organolettiche sono apprezzate e riconosciute. Sono 20 i Comuni che rientrano nei territori dai quali proviene l’olio Dop lucchese; la stessa denominazione, restituisce quello che possiamo definire come un mix tra identità e legame con il territorio dove si produce.

In molti ricorderanno, ormai tanti anni fa, la pubblicità televisiva – allora durante “Carosello” – dell’olio “Bertolli” al cui centro dell’etichetta si poneva proprio il nome di Lucca: motivo di orgoglio nazionale, portava in sé una felice storia d’impresa nata in una piccola bottega nel 1865 grazie a Francesco e Caterina Bertolli.

Da allora, la tradizione dell’olio non ha mai abbandonato la Lucchesia. Così, quest’anno, il ventennale del Consorzio Olio Dop di Lucca è stato festeggiato prima a Firenze nella sede della Regione Toscana di via Cavour, e poi a Carrara nei giorni scorsi nell’ambito della “Fiera Tirreno CT”, alla quale hanno preso parte oltre ai produttori anche i rappresentanti della Camera di Commercio Toscana Nord Ovest con Rodolfo Pasquini, il direttore di Confagricoltura Matteo Binazzi e Daniele Caldana per “Tirreno Trade”.

Un’occasione per sancire una prima meta – solo temporale – di un organismo che ha riunito i produttori di olio Lucca Dop, facendolo conoscere al pubblico interessato e a i mercati, italiano e straniero, per le sue raffinate qualità. Oggi la partita da giocare per valorizzare il prodotto non è solo di tipo commerciale, che indubbiamente è importante.

La vera scommessa risiede nella volontà di unire l’olio Lucca Dop al luogo, al territorio oggi più che mai conosciuto nel mondo, grazie anche alla promozione a livello turistico. Il binomio, appunto, che fa associare la città e il territorio che la circonda a un’idea di qualità, che ne fa un tutt’uno, rendendo l’olio messaggero di storia e cultura.

In tanti si augurano che possa presto giungere il riconoscimento a livello ministeriale, unito al fatto che il Consorzio faccia registrare l’adesione di altri produttori. I quali mantengono alta la qualità anche perché corrisponde a quantità limitate e quindi di pregio. Una notizia importante, intanto, arriva dalla partecipazione, nella giornata odierna, del Consorzio olio Lucca DOP alla Fiera di Verona “SOL”, che prima vedeva l’evento dedicato all’olio inserito in “Vinitaly”: un passo in avanti perché l’olio possa essere titolare di un proprio spazio, guadagnandone in autonomia e tipicità.