Operaio morto in cantiere. La moglie: "Grazie a Comune e azienda riesco a stare con i bimbi"

A cinque mesi dalla tragica morte dell’operaio Luca Giannecchini, l’immagine della figlia di due anni che si emoziona vedendo la foto del padre ha fatto il giro del mondo. "Non mi aspettavo la reazione".

Operaio morto in cantiere. La moglie: "Grazie a Comune e azienda riesco a stare con i bimbi"

A cinque mesi dalla tragica morte dell’operaio Luca Giannecchini, l’immagine della figlia di due anni che si emoziona vedendo la foto del padre ha fatto il giro del mondo. "Non mi aspettavo la reazione".

di Giulia Prete

Un abbraccio, quello della piccola Viola dato alla foto del padre scomparso, che è diventato virale ed è finito sulle pagine di cronaca di tutta Italia. A cinque mesi esatti dalla tragica morte di Luca Giannecchini, l’operaio di 51 anni morto a Sant’Alessio a causa di un cedimento della strada, i riflettori tornano ad accendersi su un tema delicatissimo e sempre attuale come le morti sul lavoro. La piccola, uno scricciolo biondo di appena due anni, è stata immortalata in quell’abbraccio alla mostra fotografica ‘Non numeri ma persone’, curata dall’associazione ‘Ruggero Toffulutti’. La mostra, con oltre 40 foto, è stata organizzata i giorni scorsi nella Pineta di Levante di Viareggio dall’associazione Assemblea 29 giugno, impegnata nel ricordo delle vittime della strage. "Sono contenta che la foto sia stata vista da molti - spiega la madre, Lucia Sarconio, che a casa ha un altro figlioletto di 5 anni - . Tutti i papà, la sera, devono tornare a casa".

"Non mi aspettavo quella reazione - aggiunge - quell’abbraccio è stato totalmente una sorpresa. Viola si è messa seduta accanto alla foto per accarezzare il volto di suo padre. “Guarda mamma - mi diceva - c’è papà“". Quando gli organizzatori della mostra le hanno chiesto una foto del marito, Lucia non ci ha dovuto pensare due volte: ha deciso di mandare uno scatto fatto proprio la sera prima della morte, mentre festeggiavano la festa del papà. "Gli amici e i colleghi di mio marito non mi hanno mai lasciata da sola - ha detto - . Ho ricevuto affetto anche da persone che non avevo mai visto prima. In tanti si sono presentati a casa dopo la tragedia solo per dirmi “suo marito era veramente un angelo“". A starle vicino fin da subito anche le istituzioni: "Grazie al Comune di Lucca - racconta - potrò continuare a svolgere il mio lavoro da casa. Sono una dipendente di Sistema Ambiente e stanno preparando un progetto ad hoc solo per me che mi permetterà di stare di più con i miei figli. Mi hanno detto che il lavoro per me non dovrà più essere un pensiero. Sono anche seguita da un’equipe di psicologi, sarà un percorso molto lungo, ma mi hanno detto che sto reagendo bene, anche con i miei bambini".

A starle vicino, in qualche modo, anche il marito: "La sera prima di morire abbiamo visto un cartone della Disney, Encanto - racconta Lucia, commovendosi - . Una famiglia perdeva il padre e dopo la sua morte tutto il villaggio gli dava una mano. Era come se se lo sentisse, è successo tutto proprio come in quel film". "Quando a febbraio morirono gli operai nel cantiere di Firenze Luca era molto preoccupato - racconta - . Mi disse “povere famiglie, chissà adesso che fine fanno, nessuno li aiuterà“. Poco dopo ha fatto l’assicurazione per me e i bambini. Forse quando stiamo per morire, ce lo sentiamo". "La bimba ogni tanto mi dice di vederlo, mi racconta che il padre mi saluta e mi manda due baci sul collo - racconta Lucia - . Quei due baci me li dava quasi ogni sera, nel letto, per farmi il solletico. Era un gioco, solo nostro. Impossibile non credere che non sia ancora con noi". "Il 30 agosto festeggerò dieci anni di matrimonio con mio marito e rifarò la promessa. Odio sentirmi chiamare vedova, mi sento ancora sposata. Siamo stati fortunati ad averlo nelle nostre vite, ai miei figli glielo dico sempre: siate orgogliosi del vostro papà, era speciale. Non tutti i bambini possono dire la stessa cosa".