Orfani accolti a Fosciandora Il plauso della Regione

È stato definito "L’atto umanitario più importante che la Toscana abbia vissuto in questa crisi" ed è il riconoscimento all’impegno delle Misericordie

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L’abbraccio solidale che circonda affettuosamente il gruppo di bambini ucraini arrivati nella notte di domenica nel complesso del Santuario della Madonna della Stella di Migliano nel comune di Fosciandora, si fa di giorno in giorno sempre più stretto. Il messaggio rivolto dagli accompagnatori degli esuli in fuga dagli orrori della guerra che sta devastando la loro terra di origine, tutti minorenni e provenienti da un orfanotrofio di Leopoli, ai tanti cittadini che si sono fatti avanti per offrire il loro supporto è quello di attendere il tempo necessario per l’adattamento alla nuova realtà in una situazione ancora avvolta da grande emotività. Successivamente saranno diffuse le effettive necessità dei bambini accolti.

Il plauso per la delicata missione, è arrivato anche dalle istituzioni regionali che l’hanno definita, per voce del presidente Eugenio Giani "l’atto umanitario più importante che la Toscana abbia vissuto in questa crisi della guerra con uno straordinario lavoro di squadra tra istituzioni, mondo del volontariato e protezione civile". La buona riuscita dell’operazione è anche merito del lavoro della Federazione Toscana delle Misericordie che, con la collaborazione del Coordinamento Lucchese, proseguirà nella quotidiana gestione dei ragazzini, sempre con la collaborazione delle confraternite del territorio. Questa operazione rientra, però, in un quadro molto più complesso che vede il loro impegno costante dilatarsi in vari ambiti della solidarietà.

"La prima missione è partita lo scorso 8 marzo con il convoglio al quale hanno preso parte mezzi delle Misericordie di Borgo a Mozzano e Montecarlo, per il trasporto di farmaci donati dal Vaticano fino a Cracovia - ricordano dalla Federazione Toscana delle Misericordie e dal Coordinamento Lucchese -. Nel viaggio di ritorno i volontari lucchesi hanno portato in Italia tre famiglie di profughi ucraini. Sono seguite, poi, gli invii al confine con l’Ucraina di alcuni mezzi e di diversi volontari che si stanno dando il cambio di settimana in settimana. Altro "fronte" è rappresentato dal magazzino di Carraia, dove viene stipato tutto il materiale donato e raccolto. Al primo convoglio già partito con ben 3500 kg di generi alimentari verso la Polonia, ne seguirà a breve un secondo".

Fiorella Corti