Dopo due anni di pandemia la nostra città ha finalmente iniziato a risvegliarsi e così farà anche con la mostra di arte contemporanea "Il risveglio della natura", rassegna che raccoglie 45 opere dello scultore uruguaiano Pablo Atchugarry e che sarà accolta dal 4 giugno al 4 settembre. Il titolo della mostra fa capire quale sarà l’essenza dell’esposizione: le sculture saranno un concreto omaggio alla natura e alle sue varie forme.
Le opere saranno esposte in tre postazioni, due al chiuso e una all’aperto: alcune saranno visibili nel Palazzo delle Esposizioni, altre nella chiesa di Santa Maria dei Servi e le restanti nei punti principali del centro storico come nella stessa piazza San Martino, in piazza San Michele o lungo le Mura urbane. La postazione all’aperto permette di creare una sinergia e un’armonia tra le opere d’arte e il paesaggio architettonico lucchese generando una visione di insieme tra il mondo dell’arte e la terra del nostro territorio con cui lo stesso Atchugarry ha un forte legame in quanto, sebbene provenga dall’Uruguay, ha la sua sede produttiva in Italia – a Lecco – e lavora ormai da molti anni l’affascinante marmo di Carrara.
La mostra è stata presentata ieri, al Palazzo delle Esposizioni, alla presenza di Pablo Atchugarry, autore delle opere, GianGuido Maria Grassi, curatore della mostra, Andrea Palestini, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca, Stefano Ragghianti, assessore alla cultura e Alberto Del Carlo, presidente della Fondazione Lucca Sviluppo. La rassegna è organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca, dalla Fondazione Lucca Sviluppo e dall’Associazione Start – Open your eyes, con il contributo del Comune di Lucca.
La nostra città accoglie un evento internazionale, un artista che ha esposto in tutto il mondo e che ha scelto Lucca come palcoscenico all’aperto per le sue sculture fatte di diversi materiali, tra cui marmo, bronzo e legno. Il tema centrale della mostra è la natura, una natura che purtroppo non viene tutelata dall’essere umano, ma l’obiettivo di questa rassegna è proprio quello di renderle omaggio.
"Tramite l’arte voglio omaggiare la natura e far riflettere sul rapporto che l’uomo ha con essa. Con le mie opere la natura rivive, il legno che è stato utilizzato era infatti proprio di alberi morti e l’arte ha dato loro una seconda vita" dice Pablo Atchugarry. Le opere danno vita ad un percorso di conoscenza che si intreccia con la storia e il nostro scenario cittadino trasmettendo anche un senso di pace. "Le opere guardano al cielo ma sembra che abbiano le radici nel nostro territorio, si afferma quindi un rapporto tra terra e cielo che ci fa guardare al futuro con più speranza" commenta Ragghianti. "Il messaggio di pace viene affermato anche dal legno di olivo utilizzato dall’artista, simbolo di pace. L’artista ha liberato le diverse materie che si legano tra loro, trasmettendo un senso di unione" conclude Gianguido Maria Grassi.
Giulia Alberigi