
Padre e figlia volontari
Lucca, 22 aprile 2025 – Natale con i tuoi e Pasqua… con chi vuoi. A volte, anche in ambulanza. Sono tanti i volontari che, durante le festività, scelgono di indossare la divisa anziché sedersi a tavola con amici e familiari. Tra loro, anche una coppia davvero speciale: padre e figlia, fianco a fianco a bordo dell’ambulanza della Croce Verde di Lucca. Si chiamano Enrico e Aurora Voltolina, e per loro il volontariato è davvero una questione di cuore. Aurora ha 22 anni e da quattro è parte attiva dell’associazione.
“Prima di me – racconta – erano già volontari sia mia madre che mio padre. Sono stati loro a trasmettermi questa passione”. Una passione che, nel caso di Enrico, è nata sette anni fa, non certo per caso: “Ho sempre avuto la propensione ad aiutare chi si trova in difficoltà – ha detto - Un giorno ho visto su Facebook un post che pubblicizzava un corso per diventare soccorritori. Mi sono iscritto, e da allora non mi sono più fermato. È un’esperienza che consiglio davvero a tutti”.
Durante le festività, entrambi cercano di dare una mano.
“Quando posso, cerco di coprire almeno un turno – dice Aurora – L’anno scorso ero in servizio il giorno di Pasquetta”. Anche il padre non si tira mai indietro: “Ho fatto turni in diverse occasioni, anche quest’anno a Pasqua ho accettato di coprire un turno. Di solito presto servizio nei fine settimana, quindi per me non è una grande differenza”.
Ma passare le feste in servizio non significa necessariamente rinunciare allo spirito delle ricorrenze. “In associazione – raccontano – riusciamo comunque a festeggiare insieme agli altri volontari”. La fatica, raccontano entrambi, si sente poco quando c’è passione. “Ogni servizio ti lascia qualcosa – spiega Aurora – a volte momenti difficili, a volte molto belli. Ma quello che rimane è sempre la gratitudine di aver potuto aiutare qualcuno. Soprattutto quando riesci a farlo sorridere in un momento di sofferenza”. E anche nei momenti più duri, il volontariato sa lasciare il segno.
“A volte arriviamo su un intervento e purtroppo non possiamo più fare nulla – confida Enrico – oppure penso a quando, durante la pandemia, gli stadi erano chiusi e facevo servizio in campo per la mia Lucchese. C’era un senso di vuoto… ma anche lì, essere presenti significava tanto”.
Con loro anche Ilenia Cesaretti, volontaria da quando aveva poco più di 16 anni: “Almeno un turno durante le feste lo faccio sempre – racconta – Lo faccio volentieri e con grande passione”. Anche lei, di storie, ne ha tante da raccontare: “Anni fa, arrivati sul posto, ci siamo trovati di fronte una persona in arresto cardiaco. Dopo vari tentativi di rianimazione siamo riusciti a far sì che il cuore ripartisse. Oggi, nonostante siano passati tanti anni, quando mi capita di incontrare questa persona e vedere che sta bene è sempre molto emozionante”.
Giulia Prete