REDAZIONE LUCCA

“Paga o mi tengono qui“. Truffato padre 69enne

In un finto messaggio la figlia gli chiedeva subito dei soldi per pagare un debito di gioco, altrimenti non sarebbe stata rilasciata dai creditori.

“Paga o mi tengono qui“. Truffato padre 69enne

L’uomo si è rivolto ai carabinieri per sporgere denuncia

Dai finti incidenti al presunto avvocato che suona alla porta di casa, passando per il telefono rotto, i guasti e i disservizi. Purtroppo continuano a proliferare sempre nuovi tentativi di truffe online e via telefono. Il modo iniziale è ormai sempre lo stesso, un messaggino che crei spavento in chi lo legge, che metta subito sull’attenti, andando a toccare le persone più care. Solitamente, i malintenzionati, cercano di fare leva sugli affetti stretti come figli, genitori o fratelli, che sarebbero sempre in ipotetiche situazioni disastrose, con necessità di intervento rapido e di una cospicua somma di denaro nel minor tempo possibile. Raggiri ormai abbastanza “leggibili“, dove sempre meno persone si trovano a rimanere impantanate, anche se a volte si viene colti alla sprovvista e, nonostante tutto, si finisce per cedere.

E’ quanto successo ad un uomo della Lucchesia, di 69 anni, che è rimasto impantanto in una truffa anche per una serie di sfortunati eventi e coincidenze infauste. Nella serata dello scorso 7 novembre, infatti, all’uomo è apparso sullo schermo del telefonino un messaggio particolare e quantomeno unico.

La figlia, una ragazza di 22 anni, chiedeva al padre 1000 euro da versare immediatamente ad un iban, scrivendogli dal telefono di un amico. La motivazione giustifica lo sgomento, ovvero la giovane sarebbe stata sequestrata da un gruppo di persone con le quali aveva un debito di gioco da saldare in tempi rapidi. Una sorta di ricatto in stile film, ma reale e non sul grande schermo. Il 69enne, come è corretto fare, ha subito provato a chiamare la figlia al suo numero di cellulare. Non trovando risposta si è persuaso che la situazione fosse reale e seria. In preda al panico ha subito effettuato il bonifico di mille euro all’iban presente nel messaggino. Solo diverso tempo la ragazza, accorgendosi della chiamata senza risposta ha contattato il padre, naturalmente smentendo qualsiasi ipotesi di situazioni di pericolo o di debiti di gioco. Solo a quel punto l’uomo si è accorto di essere stato truffato, quando era già troppo tardi per poter riparare al danno.

E’ scattata la denuncia ai carabinieri, con i militari che hanno iniziato le indagini per cercare di risalire ai truffatori.

Iacopo Nathan