Il prezioso e meritato pareggio di Sassari, se non ha avuto alcun effetto positivo sulla classifica, con la Lucchese che rimane sempre in zona play-out, ha evidenziato quelli che sono, da tempo, i limiti strutturali della squadra: panchina corta, con pochi giocatori in movimento, attacco che segna con il contagocce, ma soprattutto difesa, che incassa troppi gol.
Partiamo dalla prima considerazione. Domenica a Sassari, in assenza di Sabbione e Magnaghi, senza considerare Fedato e Giacchino assenti di lungo corso, in panchina c’era una nutrita "pattuglia" di giovani, con pochissima esperienza di categoria, più Catanese e Sasanelli, che di fatto sono subentrati. E’ impensabile pensare di affrontare il girone di ritorno, quando ci sarà da correre parecchio avendo a disposizione soltanto 3-4 giocatori in movimento, cioè quelli che possono rappresentare delle alternative valide. In questo contesto si inserisce anche il discorso che riguarda Gucher. L’austriaco, che sicuramente avrebbe fatto comodo in un centrocampo con poca qualità, è da considerare ancora un giocatore della Lucchese, oppure no? La risposta è nelle mani della società.
Considerazione numero due: le carenze in attacco. La squadra sta viaggiando con una media di 0,8 gol a partita. Poca cosa, ovviamente, per sperare di vincere le partite. Costantino aveva iniziato benissimo, con 2 gol nelle prime due giornate, poi più nulla, complice magari qualche infortunio, Magnaghi, una volta ritrovata la fiducia, ha fatto la sua parte, prima di fermarsi per infortunio proprio nel suo momento migliore. Quasi tutto il peso offensivo è finito sulle spalle di Saporiti, il migliore del girone di andata, che punta di ruolo non è, anche se che ha ugualmente dato il suo contributo sui calci piazzati. Domanda: che succederà sul mercato di gennaio? Siamo sicuri che Costantino e Magnaghi rimarranno in rossonero? Per l’ex etneo ci sarebbe, stando ad una voce di mercato, un ritorno di… fiamma da parte della Casertana. Staremo a vedere.
E siamo alla terza considerazione: i troppi gol subìti. Ammesso che la difesa a tre avrebbe avuto bisogno di due "centrali" forti e rapidi, che la Lucchese non ha più avuto, dopo le partenze "eccellenti" della scorsa stagione, è indubbio che il reparto è stato il più bersagliato da infortuni, squalifiche e scadimenti di forma. Dopo l’ultima "conversione" tattica di Gorgone (difesa a quattro), dettata evidentemente dalla necessità di avere un reparto più affidabile, le cose sono leggermente migliorate, anche se poi ci sono stati errori individuali, che ne hanno minato la compattezza e la solidità. In conclusione: la squadra va irrobustita, al limite anche con pochi acquisti, ma mirati, in modo da sopperire ad evidenti carenze e limiti strutturali. La società è pronta a fare la sua parte per provare a salvare la stagione? Va da sé che servirà conoscenza e competenza (e qualche euro...) da parte di chi avrà il delicato compito di operare sul mercato. A breve tutte le risposte, visto che il mercato di riparazione riaprirà i battenti tra 15 giorni.
Emiliano Pellegrini