FIORELLA CORTI
Cronaca

Oltraggio alla memoria: distrutta la panchina rossa in memoria di Vanessa Simonini

Vandalizzato al Ponte delle Catene il simbolo contro la violenza di genere. Un’altra ferita dopo il nuovo arresto di Simone Baroncini per violenza sessuale

La “panchina rossa“ in memoria di Vanessa vandalizzata al Ponte delle Catene

La “panchina rossa“ in memoria di Vanessa vandalizzata al Ponte delle Catene

Lucca, 20 aprile 2025 – Apre una moltitudine di riflessioni il vile atto di vandalismo che ha interessato nella notte tra venedì e sabato la zona adiacente al Ponte delle Catene, nella frazione di Fornoli del comune di Bagni di Lucca. La scoperta è stata fatte ieri mattina da parte di esterrefatti cittadini che si sono trovati di fronte alla distruzione completa della panchina posta al lato del famoso Ponte, ma non una qualsiasi (seppure l’atto sarebbe stato comunque molto grave), bensì quella appartenente al circuito delle Panchine Rosse, simbolo della battaglia contro la violenza di genere e dedicate, in particolare, al ricordo del femminicidio di Vanessa Simonini.

In memoria della giovane ventenne di Gallicano uccisa nel 2009 dal reo confesso Simone Baroncini, oggi tornato sotto la luce dei riflettori per un nuovo e recente arresto con l’accusa di violenza sessuale, dopo circa 3 anni dalla sua controversa e discussa scarcerazione, da anni è, infatti, attiva una serie di iniziative ricorrenti nate per sensibilizzare sul tema sempre caldo della violenza sulle donne con l’istallazione di una sorta di faro roso acceso continuamente in ogni comune della Valle del Serchio e della Provincia di Lucca.

Progetto che prese il invia da Gallicano, luogo dove Vanessa è nata e ha vissuto fino al suo omicidio, con la prima installazione e poi è proseguita fino a oggi, quando il numero del significativo simbolo ha raggiunto quota 138. Con il suo messaggio forte e chiaro, voluto dalla mamma di Vanessa, Maria Grazia Forli, dagli amici storici e dalle volontarie dei Centri di Ascolto «Non Ti Scordar di Te», attive nelle sedi di Gallicano e Castelnuovo di Garfagnana, la Panchina Rossa porta con sé anche una intensa carica emotiva che oggi si riflette senza incertezze sui commenti che condannano unanimemente il gesto dei vandali di Bagni di Lucca.

Un dolore e uno sdegno che in questi giorni colpisce ancora più forte sia i cittadini sia le istituzioni e la famiglia di Vanessa, andandosi a sommare a quello scatenato dal notizia dei nuovi reati commessi da Simone Baroncini, per di più uscito dal carcere dopo troppo poco tempo dal fatto criminale del 2009, vicini alla lotta della donna per ottenere la certezza della pena nei reati più gravi.

«Si tratta di un atto, a dire poco, vergognoso – commenta a sua volta il sindaco di Bagni di Lucca, Paolo Michelini, unendosi al coro dei cittadini sdegnati –. Qualunque sia stato l’intento ad aggravarlo è il fatto che si tratti proprio di una Panchina Rossa in ricordo di Vanessa Simonini, simbolo della lotta contro la violenza di genere. Un atto vile e codardo, compiuto da chi non ha alcun rispetto per il significato di ciò che distrugge né per la comunità che lo circonda. Non resteremo a guardare e faremo il possibile per individuare i responsabili e assicurarci che rispondano delle loro azioni, con il certo supporto delle forze dell’ordine».