Panigada porta i Pfas alla Camera ”I nostri allarmi sono inascoltati”

A Lucca si discute dei Pfas, sostanze chimiche presenti nell'ambiente e nell'uomo. L'associazione "Senzaconfini" sollecita analisi dettagliate sugli scarichi industriali per proteggere ambiente e salute.

Panigada porta i Pfas alla Camera ”I nostri allarmi sono inascoltati”

Panigada porta i Pfas alla Camera ”I nostri allarmi sono inascoltati”

LUCCA

Si è parlato dei Pfas a Palazzo San Macuto, la biblioteca della Camera dei deputati in un convegno organizzato da Greenpeace e dal gruppo M5S. A partecipare all’iniziativa, anche Tommaso Panigada, esponente lucchese dell’associazione “Senzaconfini”, già ospite della trasmissione di Rai3 Presadiretta condotta da Riccardo Iacona dove è stato trattato – anche per il distretto cartario lucchese – l’argomento della presenza di queste sostanze chimiche rilevate un po’ ovunque, che nel corso del tempo si accumulano nell’ambiente e nell’uomo.

"È stato importante partecipare al convegno – dice l’esponente dell’associazione lucchese molto attiva sul fronte del “no” agli Assi viari – dopo aver letto nel 2023 la notizia di uno studio prodotto da ambienti universitari della Florida, in cui si attestava la presenza dei Pfas in tutti i campioni di carta igienica analizzati, da Lucca terra di cartiere e ricca di buona acqua, abbiamo proposto a comitati e realtà presenti nei poli conciari e tessili con cui siamo in rete nel forum Toscano dei movimenti sull’acqua, di utilizzare la procedura di accesso agli atti per richiedere analisi puntuali sugli scarichi depurati degli impianti consortil; abbiamo chiesto anche le analisi relative ai fanghi generati depurando le acque di scarico perché siamo convinti che nei cicli produttivi l’impiego di queste sostanze sia conosciuto e praticato da decenni, per una serie di motivi legati alla produttività come pure alle ricadute sul prodotto finito in un regime normativo che lo permette". Prosegue Panigada: "Dopo il report toscano di Greenpeace e il lavoro della redazione di Presa Diretta, ci aspettavamo in questi mesi che le istituzioni e le aziende del servizio idrico, come pure i consorzi industriali pubblico privati che gestiscono le partite depurative, si attivassero fornendo analisi più dettagliate in grado di confermare o smentire quanto pubblicato da Greenpeace, entrando anche nei pozzidelle aree più a rischio, ma niente di tutto questo è avvenuto".

L’esponente di “Senzaconfini”, lancia un monito: "Occorre agire sui cicli produttivi modificandone la struttura attraverso pratiche alternative come già avviene da anni in ambienti del distretto tessile pratese; siamo convinti che solo cambiando la legislazione in materia e agendo sui cicli produttivi, sia possibile difendere ambiente, lavoro, reddito e vita ma va sgombrato subito il campo in Toscana dai dubbi sulla qualità delle falde idriche per usi potabili presenti in Toscana".

Maurizio Guccione