Fare, si farà. E questa è una buona notizia a prescindere; anche se i contorni restano sfumati e i contenuti limitati per adesso a proclami e intenti. Ma una vera alternativa al momento non c’è, se non quella di chiudere baracca e burattini e dare l’arrivederci al 2021.
A Lucca Crea non se la sono sentita ed è dunque da considerarsi un atto di coraggio quello del presidente, Mario Pardini, e del direttore, Emanuele Vietina, nell’annunciare comunque un’edizione dei Comics per quest’anno.
Certo, ai lucchesi non si potrà raccontare che sarà anche solo di qualcosa lontantamente simile al passato. Lo steso Pardini su questo è molto chiaro: ”Lucca Comics & Games non sarà certamente quella che siamo stati abituati a vivere e a vedere negli ultimi anni. Non dobbiamo aspettarci le folle oceaniche del passato – aggiunge – Sarà un evento contenuto nei numeri, in linea con le misure attualmente in vigore per la prevenzione, perché la sicurezza, come sempre, per noi è una priorità, sia nei riguardi della città che nei riguardi del nostro pubblico”.
Ovvio che a un globale ripensamento dei Comics si stava lavorando già da mesi, soprattutto perché si tratta di un evento dalle dimensioni così vaste da coinvolgere mezzo mondo (pensate solo ad Amazon o alle major americane, i cui tempi di decisione non sono proprio immediate).
Anche in questo caso è Pardini a fare chiarezza: ”Di fronte alla situazione che stiamo vivendo, siamo arrivati a questa decisione dopo un durissimo percorso di studio e analisi, con l’obiettivo di trasformare la sfida in una opportunità, ma con grande consapevolezza dello scenario in cui ci troviamo. La società – aggiunge il presidente – insieme alla Lucca Holding Spa e al Comune di Lucca, sta facendo un grande sforzo per creare nuovi strumenti e segnare un percorso diverso che integri e renda possibile la crescita del festival con caratteristiche innovative, che saranno già di per sé degli arricchimenti per le prossime edizioni“.
Di qui, appunto, la decisione di ripensare il festival e suddividerlo in quattro segmenti in modo da renderlo ”sostenibile” alle norme anti-Covid.
”Per adesso – dice ancora Pardini – abbiamo chiaro come l’offerta culturale del festival si potrà svolgere, in modo diffuso, grazie alle attività nei palazzi e nelle strutture della città: proiezioni, presentazioni di libri, di giochi e incontri, come già avvengono quotidianamente, sotto stretto controllo sanitario e nel rispetto di tutte le normative. Stiamo cercando di fare la nostra parte nella salvaguardia di un settore, di una filiera, per questo andremo avanti a progettare al meglio e trovare tutte le soluzioni possibili per affrontare le difficoltà”.
Francesco Meucci© RIPRODUZIONE RISERVATA