
Mario Pardini, sindaco di Lucca, in consiglio comunale ha spiegato i perché del cambio di deleghe
"Non c’è una crisi di giunta": lo ha ribadito con toni decisi il sindaco Mario Pardini durante il consiglio comunale di martedì sera quando ha annunciato il cambio dell’assessore in quota alla Lega con l’uscita di scena di Giovanni Minniti e l’ingresso di Salvadore Bartolomei che da ieri è al lavoro a Palazzo Orsetti.
L’annuncio ha provocato la reazione della minoranza che, tra le altre rimostranze ha ribadito la necessità di avere un "sindaco vero".
"Sono un sindaco vero – ha replicato Pardini – e non ho mai scaricato come in passato su quelli sotto di me. Feste e lucine? Continuate pure, non mi toccate, andremo avanti con determinazione e, forse, nel 2032, vi scegliere un altro sindaco".
Il primo cittadino, durante il suo intervento, è tornato anche sulla dinamica che ha portato alla sostituzione in giunta di un assessore, sottolineando come nei dieci anni di giunta Tambellini siano stati dieci gli assessori sostituiti.
"Sono stati sempre fatti cambi di deleghe, non esiste crisi di giunta o di maggioranza e del resto con il centrosinistra è successo dieci volte: può succedere che si cambi squadra". Quanto alle accuse di fare del gossip mosse nei giorni precedenti verso il centrosinistra, Pardini ha confermato. "Il gossip? Rivendico di averlo scritto: io non posso passare la vita a querelare la gente. Avete detto che io non sapevo nulla, ma sapete bene che ogni dirigente firma decine di determine al giorno, mi pare ovvio che non posso non averla letta, ma quella determina non è diversa dall’indirizzo dato, può esserla nella forma ma non nella sostanza: questo ho detto. L’opposizione ha poi parlato di crisi con i cittadini e invece vi è andata male visto che che ero ad Antraccoli proprio in questi giorni e ho parlato con le persone del posto: erano tutte informate e non volevano strumentalizzazioni. Poi avete detto che gli uffici comunali erano in subbuglio, e invece era tutto tranquillo: abbiano tutelato tantissime volte gli uffici e ci viene riconosciuto. C’è stato addirittura un funzionario storico del settore sociale che si è indignato pubblicamente per quello che ha detto l’opposizione e oltretutto è una persona non a noi politicamente vicina. Non sono accettabili la costante mistificazione e la continua strumentalizzazione di tutto quello che succede sulla scena cittadina".
Fabrizio Vincenti