
Porte chiuse da Vog parrucchieri
Lucca, 18 novembre 2015 - Non è uno scherzo. Piuttosto un’inquietante rappresaglia. Un’operazione scientifica e seriale condotta a tappeto su tutti i negozi di parrucchieri della linea Vog, in città ma anche in prima periferia. Che ieri mattina erano inaccessibili alle proprie clienti perchè qualcuno nella notte si è adoperato per sigillare tutte le serrature con una poderosa iniezione di «Attack». Porte chiuse, letteralmente murate, sia al negozio di via San Giorgio, sia in quello di Corso Garibaldi, ma anche a Borgo Giannotti e a San Marco. Risparmiati solo i punti vendita di San Marco e, quello più lontano, a Lammari.
Una domanda si stampava ieri sui volti attoniti dei clienti e dei passanti: perchè? «Non possiamo che pensare che sia stata un’azione della concorrenza – dicono Roberto Di Gaetano, conosciuto parrucchiere che gestisce l’attività, insieme all’amministratore della società che fa capo a tutti i punti vendita di Vog –. Da tempo siamo bersaglio di telefonate anonime, di bigliettini lasciati sotto la porta, di minacce anche personali. Tipo: vi daremo fuoco. Vi faremo chiudere. Siete peggio dei cinesi, dovete andarvene. Ci sono clienti che ci hanno riferito di altri parrucchieri che ce l’avevano con noi. E tutto perchè pratichiamo dei prezzi giusti, neanche così bassi: 30 euro per il colore, 9.90 per la piega. Lavoriamo con prodotti senza marca, anche se garantiti, e facciamo economia su ciò che non è strettamente indispensabile al servizio. E per questo dobbiamo essere presi di mira in questo modo?». I referenti di Vog erano da poco rientrati da un maxi evento concluso con successo a Pisa. «Guarda caso all’indomani di questo bel riscontro di pubblico veniamo ’puniti’, con le serrature rese inservibili di tutti e quattro i negozi. Dovremo spendere almeno 800 euro per ripristinarle».
Il fatto è stato immediatamente denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini, partendo proprio da quei fogliettini «minatori» e dalle telefonate anonime. «E’ demoralizzante – dicono i referenti dell’attività amareggiati –. I colleghi ci hanno accusato anche di non pagare le tasse. Ma possiamo smentirli in ogni momento, siamo perfettamente in regola con le ricevute fiscali, e con le tasse in generale. Lavoriamo nella correttezza, e non si comprende perchè questo possa suscitare questo tipo di reazione, è assurdo». E’ normale, a caldo ai titolari viene fatto di interrogarsi sul chi e il perchè: ma giustificarsi è un’altra cosa. Di fronte a un vandalismo simile chi deve renderne conto è qualcun altro. «E’ chiaro che a qualcuno diamo noia, perchè magari portiamo via qualche cliente. Questo è l’unico motivo che possiamo immaginare». Una giornata nerissima per «Vog», ma anche per il commercio lucchese in generale.
Laura Sartini