Passa carrabili, il flop è servito. Il 31 ottobre scorso sono scaduti i termini entro i quali i detentori dei passi carrabili potevano chiedere la conferma del diritto dietro pagamento di una tariffa annuale di 24 euro al metro quadro. E a conti fatti, dei quasi 7200 titolari di un passo, solo 1300 al momento hanno deciso di regolarizzare la propria situazione. Restano poche centinaia di domande, arrivate nell’ultimo giorno utile e che sono ancora all’esame, ma, complessivamente difficile si vada oltre i 1500 passi.
In pratica, poco più del 20 per cento di chi deteneva la licenza di passo carrabile gratuita (era così dai tempi dell’amministrazione Fazzi) ha preferito mantenerla anche dovendo a questo punto pagare. I numeri, per quanto il totale di 7200 sia virtuale, nel senso che molti passi sono sulla carta, segnano un sostanziale flop della misura voluta dall’amministrazione comunale. A spanne, l’introito per le casse comunali rischia di essere nell’ordine di circa 150mila euro. E a qualcuno potrebbe sorgere la domanda se tutto questo, considerando le evidenti difficoltà di far rispettare i passi qualora vengano bloccati da veicoli e le polemiche innescate, potesse meritare. Resta, in ogni caso, una occasione per riordinare un settore da troppi anni lasciato a se stesso e almeno in parte fuori controllo, come sostengono a Palazzo Orsetti.
"L’amministrazione comunale con il nuovo regolamento sui passi carrabili ha messo ordine a una situazione fuori controllo che durava da oltre 25 anni, in questo lungo lasso di tempo sono stati concesse ufficialmente 7185 autorizzazioni gratuite (di cui solo una parte ancora in uso) che rappresentavano – è bene sottolinearlo - un costo per tutta la collettività in quanto il passo carrabile in area urbana e suburbana toglie posti auto ai residenti e rende più costosa la realizzazione delle opere pubbliche, come i nuovi marciapiedi e le piste ciclabili dove devono essere previste opere di raccordo fra area privata e strada – affermano gli assessori Moreno Bruni e Nicola Buchignani – Ricordiamo che in altre realtà italiane le opere di raccordo per il passaggio dei marciapiedi sono a carico dei privati. Dall’analisi della situazione abbiamo inoltre costatato come molte persone abbiano usufruito in passato della gratuità dei passi carrabili anche per accessi inutilizzati. Con il nuovo sistema siamo in grado di liberare nuovi posti auto, razionalizzare le richieste ma soprattutto avere un sistema semplice ed equo in grado di compensare quella che è una vera e propria occupazione di suolo pubblico e di bilanciare gli altri costi indiretti a carico di tutti".
Fabrizio Vincenti