Pesanti insulti a Mattarella. Condannato un 65enne

L’uomo, arrivato in Questura, ha iniziato a inveire contro una foto del presidente della Repubblica. Tre mesi per vilipendio al Capo dello Stato.

Pesanti insulti a Mattarella. Condannato un 65enne

Pesanti insulti a Mattarella. Condannato un 65enne

L’articolo 278 del codice penale prevede che “chiunque offende l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni“. Quello del vilipendio al Capo dello Stato è un reato sicuramente singolare, di quelli che non si sentono tutti i giorni, e che fanno quasi venire un sorriso. Particolare anche perché, per poter procedere contro qualcuno che ne sarebbe colpevole, è necessario ottenere il nullaosta direttamente dal Ministero della Giustizia, firmato dal ministro Nordio.

Ed è quanto successo ad un uomo del 1959, residente a Montecarlo, che ha rivolto una serie di offese e ingiurie verso una foto del presidente della Repubblica Mattarella, appesa nella Questura di Lucca. Il sessantacinquenne, con problematiche di salute accertate, motivo per cui non ne forniamo le generalità, era stato convocato per consegnare il suo cellulare, posto sotto sequestro, che era stato usato per offendere altre persone.

Una volta varcata la soglia, vista la foto di Sergio Mattarella, l’uomo ha dato i numeri, iniziando ad urlare e offendere il Capo dello Stato. Edulcorando, lamentava la presenza della foto, ritenendola immotivata, usando una serie di espressioni triviali, che hanno costretto le forze dell’ordine presenti a prendere provvedimenti. Come detto, dopo la denuncia, il fascicolo è arrivato a Roma, dove è stato visionato dal ministro Nordio, che ha dato il suo benestare a procedere. Si è tenuto ieri il processo al 65enne, che ha patteggiato una pena di 3 mesi e 17 giorni di reclusione.

"L’articolo 278 - spiega l’avvocato difensore dell’uomo, Lorenzo Mariotti del foro di Pistoia -, nasce per difendere il decoro dello Stato e del presidente della Repubblica. Proprio per questo per procedere è necessario l’intervento diretto del Ministro. Credo però che si debba tenere conto maggiormente delle offese proferite e specialmente delle persone che le dicono".

"La persona in questione - prosegue -, con evidenti problematiche, ha offeso una foto perché era su tutte le furie, ma non perché ha qualcosa contro Sergio Mattarella. Sono contento che il giudice per le indagini prelimiari del Tribunale di Lucca abbia tenuto conto di tutte le attenuanti del caso, in modo da arrivare rapidamente al patteggiamento".

Iacopo Nathan