
Sindaci terrorizzati dai social e dagli ambientalisti per gli effetti che potrebbe avere l’approvazione del Piano integrato del Parco delle Alpi Apuane: è questa l’immagine che emerge dal verbale dell’ultima riunione della Comunità di Parco, quella che riunisce i rappresentanti dei 15 comuni e delle 2 province che rientrano nell’area tutelata. La comunità ha infatti approvato in quella seduta un documento che arriva a chiedere più tempo per elaborare lo strumento di pianificazione e lo stralcio delle aree contigue, quelle dove si trovano le attività estrattive.
Soprattutto i sindaci hanno paura degli ambientalisti e dei social, con il timore di trovarsi di nuovo di fronte a una disfatta come il Pit della Regione. All’apertura dell’incontro il sindaco del comune di Minucciano, Nicola Poli, è arrivato con un documento di sintesi da far approvare alla comunità in cui prevede come "estrema ratio lo stralcio delle aree estrattive dal Piano".
Il timore è di ritrovarsi con uno strumento monco come il Pit della Regione. Lo chiarisce bene Maurizio Verona, sindaco di Stazzema e delegato della Provincia di Lucca: "La Regione si mise a disposizione per un’azione correttiva che si è risolta in un mezzo aborto andando a complicare il settore estrattivo delle Apuane.
Una volta che la proposta tecnica sarà conosciuta diventerà impossibile, per qualsiasi amministratore locale, richiederne una modifica, poiché rischia di essere oggetto di pesanti attacchi sui social. Ci sono associazioni che hanno l’obiettivo di azzerare l’attività estrattiva; consegnare quindi la proposta tecnica prima di quella politica è un fatto da evitare, in quanto espone i politici a un massacro mediatico". Frasi e proposte che hanno trovato tutti d’accordo, anche sul fronte lucchese come il sindaco di Vagli Sotto, Giovanni Lodovici, quelli di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini, e di Careggine, Lucia Rossi.