"Normali chiarimenti, nessuna richiesta particolare da parte degli organismi tecnici".
E’ quanto spigano dal Comune di Capannori riguardo alle osservazoni al Piano Strutturale Intercomunale mosse dal genio civile e che sono le responsabili dei ritardi in sede di approvazione. Nella nota congiunta dei quattro comuni, e riportata su queste colonne nell’edizione di ieri, si parlava di accertamenti per il rischio idrogeologico.
"Il genio civile regionale – spiegano adesso dall’amministrazione di Capannori, comune capofila del procedimento urbanistico – ha chiesto ulteriori informazioni su rischio idrogeologico, fenomeni franosi eventuali ed altro, ma è una questione esclusivamente tecnica. Per capirsi, è stato chiesto di utilizzare un metodo di lavoro diverso da quello, ad esempio, di altre realtà toscane dove il Piano Intercomunale è già diventato operativo. Ma il risultato in pratica collima con quello da noi già utilizzato".
La conseguenza è – come spiegano dal Municipio di piazza Moro – "una dilatazone dei tempi soprattutto perché è stato necessario rifare i calcoli su quattro territori e con oneri di spesa aggiuntiva, perché questi lavori devono essere eseguiti da professionisti specializzati e non dai dipendenti dei vari Comuni. Poi è stata la volta di relazioni e indagini geologiche. E’ legittimo – chiosano dall’amministrazione – che vi siano approfondimenti sulla sicurezza idraulica. L’adozione di questo strumento è della fine del 2023, adesso sono scattate le norme di salvaguardia. Sono sospesi i permessi che riguardano trasformazioni rilevanti sul territorio, che consumino suolo, come le ristrutturazioni urbanistiche o le nuove costruzioni. Fondamentali in questa fase saranno le osservazioni, nell’ambito della partecipazione. Entro la fine dell’anno dovrebbe rimettersi tutto in moto".