Piazza intitolata a Fabrizio Bianchi. L’eroe che salvò due vite nel fiume

Il 19enne Fabrizio Bianchi perde la vita dopo aver salvato una bambina in difficoltà nel fiume Magra nel 1984. Viene ricordato con onorificenze e una piazza dedicata a San Martino in Freddana.

Piazza intitolata a Fabrizio Bianchi. L’eroe che salvò due vite nel fiume

Piazza intitolata a Fabrizio Bianchi. L’eroe che salvò due vite nel fiume

Era l’8 luglio del 1984 quando una famiglia di San Martino in Freddana raggiunse il greto del Magra vicino all’abitato di Follo per trascorrere una giornata di relax. In particolare Fabrizio Bianchi, 19enne, lì anche insieme alla giovane fidanzata, era appassionato di pesca. A un certo punto però si accorse che in acqua c’era una bambina in difficoltà, e così anche sua mamma che aveva tentato di raggiungerla per portarla al sicuro. Fabrizio non ci pensò due volte, si buttò e riuscì a trarle in salvo. Il lieto fine era dietro l’angolo, ma il giovane a quel punto, forse per lo sforzo, mentre era ancora in acqua accusò un malore. Fu trasportato d’urgenza all’ospedale e morì il giorno dopo. Dal Presidente Pertini in sua memoria la medaglia d’oro al valor civile. Il “Gruppo Donatori di Sangue Fratres Valfreddana Fabrizio Bianchi“, in concomitanza con la festa del donatore, ha voluto ricordare il 40esimo anniversario intitolando una piazza e una panchina a Fabrizio. Sabato è stata anche celebrata la messa nella chiesa di San Martino in Freddana che si è conclusa con la benedizione al cimitero. Fabrizio faceva parte del Gruppo Fratres locale seppur da poco meno di un anno ed è sempre rimasto nel cuore di tutti.