REDAZIONE LUCCA

Pietro Abelardo,. Agnocasto e Zinco

Il monaco Abelardo si innamora di Eloisa, sua allieva, ma vengono separati brutalmente. Oggi, piante e alimenti possono aiutare a gestire l'eccesso di passione amorosa.

Abelardo ed Eloisa in un manoscritto

Abelardo ed Eloisa in un manoscritto

Amor omnia vincit”. L’amore cioè supera qualsiasi ostacolo; è quello che deve aver pensato l’attempato monaco Pietro Abelardo che si innamorò follemente di una sua allieva sedicenne, Eloisa di Quincey. Nel 1092 frate Abelardo era Rettore alla Sorbona di Parigi; era un teologo di fama, adorato dai suoi allievi per la sua possente dialettica e smisurata cultura.

Per questo il canonico Fulberto di Notredame affida sua nipote sedicenne

ad Abelardo per un ciclo

di lezioni sulla filosofia aristotelica. Ma fra il possente frate e la piccola Eloisa

scoppia un amore profondo e passionale. La giovane studentessa rimane incinta e qui inizia la tragedia. Abelardo per amore vuole sciogliere

i voti e passare a vita civile per poter così sposare la giovane studentessa. Ma così non fu; una notte dei sicari inviati

dallo zio Fulberto entrano

nella cella del monastero ove viveva Abelardo e lo castrano.

I due amanti vengono quindi separati e il loro amore continuò per anni con

un bellissimo epistolario pieno di dolore e tristezza.

Ma veniamo ai nostri tempi; cosa si può fare quando

la passione amorosa diventa eccessiva? Molte piante medicinali riescono a dare “serenità “ amorosa; in primis l’Agnocasto (il suo nome deriva ovviamente da Agnello Casto) pianta gentile che può facilmente dare un amore serafico e tranquillo. Molto utili anche la melissa, il biancospino e la lavanda, tutte erbe calmanti. Per chi invece

al contrario abbia bisogno

di potenziare le sue capacità amorose importante è

la passiflora o frutto

della passione.

Utile anche una dieta ricca

di Zinco un minerale capace di innalzare la concentrazione

di Testosterone ematico.

Gli alimenti ricchi in zinco sono tanti: in primis i frutti di mare; quindi legumi e frutta secca, soprattutto noci e mandorle.