REDAZIONE LUCCA

Non vuole pagare e assale il pizzaiolo con un coltello, arrestato

In manette un 21enne. I carabinieri scoprono anche un dormitorio abusivo con 20 ospiti

Simone Costa, il pizzaiolo vittima dell'aggressione

Simone Costa, il pizzaiolo vittima dell'aggressione

Lucca, 19 aprile 2020 - Ha assalito con un coltello un pizzaiolo 38enne che gli aveva recapitato le pizze a domicilio, perché non voleva pagarle. Solo per la prontezza di riflessi dell’altro, che ha schivato la mossa, non è riuscito ad affondare il colpo. E’ finito così in manette un marocchino di 21 anni, arrestato dai carabinieri del Radiomobile per rapina. Ma il drammatico episodio ha fatto anche scoprire un dormitorio abusivo con una ventina di italiani e stanieri alloggiati in stanzette per le quali pagavano pare 250 euro al mese a un lucchese.

Il drammatico episodio è accaduto in pieno centro storico, in via dell’Angelo Custode 33. Vittima dell’aggressione Simone Costa, titolare con il fratello della pizzeria “Da Umberto“ in piazza Napoleone.

«Ero appena arrivato – racconta Simone – e ho consegnato la prima pizza a un giovane africano gentilissimo che ha pagato subito. Le altre pizze erano di un marocchino che invece mi ha insultato dicendo che non pagava nulla. Litigavano tra loro su chi doveva tirare fuori i soldi . Io ho insistito e a quel punto ha estratto un coltello da cucina e ha tentava di colpirmi al fianco. Io mi sono spostato e con una mano ho deviato il braccio. Mi sono allon tanato e ho detto che avrei chiamato i carabinieri. Per tutta risposta mi ha scagliato una lattina di Coca-Cola presa dal cestino delle consegne".

«Per fortuna – racconta Simone Costa – i carabinieri sono intervenuti subito e hanno fermato il marocchino 21enne che cercava di allontanarsi, sequestrando in casa il coltello. Ma è scandaloso anche quello che è emerso: un dormitorio al nero. Che vergogna!".

I militari hanno arrestato il giovane residente a Castelfranco di Sotto, con l’accusa di rapina e il giudice ha convalidato il provvedimento: resta in carcere. Ma i carabinieri hanno scoperto che al civico 33 di via dell’Angelo Custode vivevano circa altre 20 persone, alloggiate tra piano terra e scantinato in un magazzino adibito ad attività di affittacamere, addirittura pubblicizzata on line. Pare che ciascun ospite (italiani, marocchini, africani e asiatici) pagasse 250 euro al mese, in una situazione priva di qualsiasi norma in materia di igiene e sicurezza. Nei confronti del proprietario procedono ora anche polizia municipale, Comune e Asl.  

Paolo Pacini © RIPRODUZIONE RISERVATA