“Il progetto proposto da Francesco Fontanelli promette nuove affascinanti intuizioni sull’interazione simultanea di convenzioni di genere, leggere e serie, nella genesi delle due opere di Puccini ambientate a Parigi, La Rondine e Il Tabarro“.
Queste le motivazioni inviate da Arthur Bernhard Groos Jr, presidente della commissione giudicatrice, con cui si riassumono le ragioni di un riconoscimento ormai storico. È Francesco Fontanelli dunque ad aggiudicarsi l’edizione 2024 del Premio Rotari Puccini per la ricerca, aggiungendosi ad un’ormai lunga lista di studiosi che hanno contribuito e contribuiscono ogni giorno a mantenere viva la fiamma della conoscenza, dello studio e dell’esplorazione di nuove prospettive riguardo alla vita e all’opera del Maestro.
Un premio che va quest’anno a uno studioso giovane ed emergente nel campo della musicologia internazionale, attualmente impegnato presso la Humboldt Universität Berlin grazie ad un’ambitissima borsa di studio.
Dunque un risultato che va pienamente nello spirito di questo concorso bandito a cadenza triennale dal Rotary Club e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, d’intesa col Centro studi Giacomo Puccini. Una selezione, che mette in palio una somma di diecimila euro, cui partecipano infatti studiosi di qualsiasi nazionalità, che riescono così a realizzare una ricerca da svolgere nell’arco di tre anni e da concludere con la realizzazione di una monografia, che può essere eventualmente pubblicata nelle collane del Centro studi.
Nell’anno del grande centenario una buona notizia, utile a mantenere viva l’attenzione su Puccini anche in termini di approfondita ricerca. A annunciarla ieri mattina in San Micheletto il vice-presidente della Fondazione Raffaele Domenici, Gabriella Biagi Ravenni, Presidente della Centro Studi Giacomo Puccini, Elisabetta Abela, Presidente del Rotary Lucca. Erano presenti anche Vittorio Armani, Simone Soldati e Paolo Bolpagni, membri della commissione giudicante, Ilaria del Bianco e anche il vincitore del premio nel 2021 Matteo Giuggioli.
Per Fontanelli il premio rappresenta “una bellissima opportunità, il coronamento di un percorso a cui mi sono dedicato per anni, sempre sulle orme di Puccini“. Fontanelli ha messo in controluce i punti di contatto tra le opere Tabarro e la Rondine. “Ci sono delle assonanze perfette,tra cui ad esempio l’ambientazione parigina, il librettista (Adami). “Ho isolato il periodo cronologico di composizione dal 1913 al 1916 e – ha aggiunto lo studioso –, anche grazie ai materiali inediti ritrovati tra Lucca e Torre del Lago, ho potuti unire i fili. Un lavoro analitico e interpretativo che si basa appunto sull’analisi dei fondi e che diventa il lasciapassare per entrare nei meccanismi della genialità pucciniana“.
Fontanelli può compiere una ricerca approfondita anche grazie a questo speciale premio che gli assegna la somma di 10mila euro. In passato i vincitori erano stati Riccardo Pecci nel 2006, Arman Schwartz nel 2008, Suzanne Scherr nel 2010, Federico Fornoni nel 2014, e Matteo Giuggioli nel 2021, che sta ultimando il suo lavoro (consegna prevista entro giugno 2025) sul tema “Questo è il bacio di Tosca!“, la rappresentazione della violenza nelle opere di Giacomo Puccini.
Laura Sartini