"Esprimo viva preoccupazione per le chiusure del complesso di Santa Maria Corteorlandini e della Biblioteca Statale di Lucca": l’allarme arriva direttamente dal sindaco Mario Pardini che in una nota dichiara di essersi già attivato con tutti gli organi competenti. La chiusura d’urgenza della Biblioteca Statale avvenuta venerdì scorso segue di pochi giorni quella della storica chiesa per rischi legati a tensioni strutturali. Così, nell’arco di poco tempo due spazi di notevole importanza sono stati interdetti al pubblico. E per quanto non siano di proprietà comunale, Pardini ha deciso di intervenire. "Le chiusure del complesso – scrive il sindaco – ci hanno costretti a recintare parte della piazza con tutti i conseguenti disagi per i cittadini. Benché gli edifici in oggetto non siano di proprietà del Comune, si tratta di parti centrali del patrimonio culturale e storico della città e di importanti luoghi di aggregazione per la comunità. Ci siamo pertanto già attivati, contattando tutti gli organi competenti per comprendere la gravità della situazione e sollecitare gli interventi necessari a salvaguardare il complesso per tornare alla sua completa riapertura".
L’intero complesso di cui fanno parte le due strutture è di proprietà del Ministero dell’Interno (e dunque è sotto il controllo della Prefettura), ma su di esso vi sono competenze della Soprintendenza che dovrebbe procedere con il via libera dei lavori. E tra i due enti non mancherebbero alcune incomprensioni sulla tempistica dei lavori e non solo. La stessa chiusura di urgenza della Biblioteca arriverebbe da una comunicazione della Soprintendenza che ha spiazzato per la perentorietà del documento la stessa Prefettura. La chiusura della Biblioteca con effetto immediato ha comportato l’allontanamento dall’edificio dei circa 15 dipendenti e dei collaboratori esterni, con l’intervento dei Vigili del Fuoco. Chiusa anche la zona limitrofa all’edificio con conseguente sottrazione di posti auto dei residenti. I lavori (ma sui tempi e le modalità ci sono ancora incertezze) dovrebbero procedere con somma urgenza proprio per garantire rapidamente le indispensabili opere di consolidamento. La speranza è che il complesso torni a essere aperto entro la primavera prossima. Una speranza.
Fabrizio Vincenti