
Manifestazione ieri mattina in centro davanti alla sede di Confindustria. Alta adesione allo sciopero. La protesta contro il ritiro di Federmeccanica dal tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto.
In piazza per il salario, per la sicurezza e, soprattutto, per la ripresa della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del comparto metalmeccanico "bloccata" da Federmeccanica. Una folla coloratissima e agguerrita ieri mattina in piazza Bernardini, proprio di fronte alla sede di Confindustria, al presidio organizzato da Fiom Cgil Lucca, Fim Cisl Toscana nord e UilM Toscana nord in occasione dello sciopero nazionale proclamato contro il ritiro di Federmeccanica dal tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto. Uno sciopero che, a detta delle tre federazioni metalmeccaniche, ha visto nella nostra città e in tutta Italia una grande partecipazione.
Ma spieghiamo meglio le ragioni di questa lotta sindacale. Le richieste di lavoratori e sindacati riguardano elementi che, in teoria, dovrebbero essere una ovvia base di partenza per il rinnovo di un contratto collettivo nazionale, ovvero un aumento salariale sufficiente per fare fronte all’aumento del costo della vita. Questa istanza è stata però disattesa dall’associazione datoriale, che la ha rifiutata, presentando a novembre una propria controproposta diametralmente opposta a quella votata democraticamente dai lavoratori metalmeccanici. Al suo interno non c’è certezza di un aumento salariale, visto che a fronte dei 280 euro a regime richiesti dai sindacati, Federmeccanica ha proposto un aumento pari a zero.
"Quella di Federmeccanica è stata una decisione scellerata e decisamente storica – commenta Giacomo Saisi di Uilm –. Non era mai accaduto che Federmeccanica si presentasse al tavolo di trattativa con una sua piattaforma. Noi l’abbiamo rigettata al mittente e siamo scesi in piazza. L’obiettivo è chiedere di tornare immediatamente al tavolo e di trattare sulla piattaforma rivendicata presentata da noi sindacati".
"Ci sono aziende che hanno aderito allo sciopero addirittura al 100 per cento – aggiunge Bruno Casotti di Fim Cisl Toscana – L’adesione è alta perché, quando si parla di perdita di salario in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, le persone sono disposte anche a perdere una giornata di lavoro per il futuro. Siamo contenti di questa bella adesione".
"Se non ci sarà la riapertura del tavolo, ovvero l’inizio di una trattativa vera sulle richieste rivendicate dai lavoratori – conclude Nicola Riva di Fiom – . Continueremo la nostra mobilitazione per creare il maggior disagio possibile con il minor costo possibile. Non possiamo escludere una manifestazione a Roma per la quale ci stiamo già preparando".
Giulia Prete