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Produzione industriale, l’analisi. Ok chimica, plastica e farmaceutica

I dati del terzo trimestre. Buone prestazioni anche per carta e cartotecnica. Male invece la moda e l’alimentare

Produzione industriale, l’analisi. Ok chimica, plastica e farmaceutica

Il presidente di Confindustria Daniele Matteini (al centro) con i vice presidenti Fabia Romagnoli e Tiziano Pieretti

Non manca qualche sorpresa nella rilevazione condotta dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord sulla produzione industriale di Lucca, Pistoia e Prato nel 3° trimestre 2024: la frenata complessiva è pari al -2,4% rispetto allo stesso periodo del 2023 e in linea col -2,6% registrato a livello nazionale. Ma risulta nettamente migliore del dato nazionale la contrazione calcolata nell’arco temporale più ampio dei primi 9 mesi dell’anno: l’indice destagionalizzato della produzione nell’area Lucca-Pistoia-Prato è diminuito del -1,6%, circa la metà di quanto avvenuto a livello italiano.

Ed è soprattutto la provincia di Lucca a essere sugli scudi, visto che nel 3° trimestre 2024 il segno è positivo, con un incremento dell’1,6% in generale controtendenza. Più in generale, i dati confermano come l’area di riferimento di Confindustria Toscana Nord si stia difendendo efficacemente in un contesto complicato, con previsioni di crescita molto modeste a livello mondiale ed europeo e un quadro italiano che – per quanto abbia dato nel 2023 segnali di dinamicità maggiori delle aspettative e possa contare su tassi di interesse e inflazione più contenuti rispetto al recente passato – continua a scontare penalizzazioni come gli alti costi energetici, carenze infrastrutturali, demografia in negativo e flussi commerciali con ostacoli crescenti.

"Le imprese fanno indubbiamente fatica, il contesto internazionale è difficile - commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini - . Complicato prevedere cosa accadrà con il cambio al vertice degli Stati Uniti: se come sembra si andrà verso un più spiccato protezionismo da parte di un motore fondamentale del commercio globale, potrebbero esserci conseguenze negative per il nostro export. Ma è tutto da vedere: i mercati finanziari hanno accolto bene l’elezione di Donald Trump, ma l’economia reale ha dinamiche diverse. L’area Lucca-Pistoia-Prato concentra negli USA l’8% del valore del proprio export: una quota significativa quindi, ma non enorme, corrispondente a 800 milioni di euro".

Tornando al dato positivo della produzione industriale di Lucca nel 3° trimestre, è ancora una volta la chimica-plastica-farmaceutica, con un eccellente +10,8%, a tirare la volata, ma sono buone le prestazioni anche di metallurgia e prodotti in metallo (+3,3%), nautica (+2,9%) e carta-cartotecnica (+1,6%). Continua la serie negativa della moda (-21,8%), torna in negativo, dopo il precedente trimestre positivo, anche l’alimentare (-4%). Le lavorazioni di non metalliferi, che includono il lapideo, sono a quota -1,3%; pressoché stabili, a -0,2%, le macchine e l’elettromeccanica, che comprendono anche la meccanica per il cartario.

"Le aspettative delle aziende colte dalla rilevazione per l’ultimo trimestre dell’anno vanno nel senso di un moderato rallentamento - dichiara il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti - , rimanendo sempre però in territorio positivo. E’ evidente comunque che le incognite sono numerose sia per questo ultimo scorcio del 2024 sia a maggior ragione per un 2025 che sarà nel segno della nuova presidenza statunitense con tutte le possibili conseguenze del caso. Conseguenze, in positivo e in negativo, che non saranno necessariamente dirette su singoli settori a seguito dei dazi che prevedibilmente verranno introdotti, ma anche legate a evoluzioni dell’economia globale e dei flussi commerciali che si determineranno".