Pronto soccorso in tilt “Medici e utenti smarriti“

Focus sanità con l’assessore regionale Bezzini che fa un quadro luci e ombre. La denuncia di Figaia (Cisl): “Tante lamentele raccolte nelle nostre sedi“.

Pronto soccorso in tilt “Medici e utenti smarriti“

Il problema è anche quello degli accessi inappropriati al Pronto soccorso

Focus sui nodi della sanità alla sede del CNR Fondazione Monasterio a Pisa dove si è tenuta la maxi Convention di area vasta, su base aziendale Asl Nord Ovest. Nell’occasione l’assessore regionale Simone Bezzini ha introdotto i lavori riguardanti la presentazione del nuovo PISSR (piano integrato socio sanitario) approfondita poi dal Direttore dell’Assessorato Federico Gelli con focus tematici su Territorio e Ospedali.

“La Regione sta lavorando con decisione verso criteri di una sanità di nuova generazione, che faccia dell’appropriatezza la propria parola d’ordine - è stato evidenziato- . Un dato su tutti: nel 2019 le prestazioni diagnostiche in Regione sono state 1.991.256 mentre solo nel primo semestre 2024 ne sono già state fatte 2.936.805. Specificatamente ‘prestazioni diagnostiche’ +52%, Tac +87% e Risonanza magnetica +82%. Questa presa d’atto, assai complicante, porta ad una valutazione su quanto accade nei Territori, dove la difficoltà di relazione tra Ospedali e Territorio impatta sul diritto alla cura da parte dei cittadini, che finisce per ingolfare il pronto soccorso“. Insieme a questo occorre fare i conti con una spesa farmaceutica altissima, diagnostica fuori controllo, guardie mediche che non farebbero ‘il filtro’ necessario. Il post Covid presenta il conto”. “Nei nostri territori - , dichiara Andrea Figaia segretario confederale CISL Toscana Nord- abbiamo anche il problema degli afflussi estivi, che impegnano severamente le operatrici e gli operatori sanitari, la gente è disorientata e i nostri anziani vengono a lamentarsi nelle nostre sedi sindacali. Anche i nuovi medici di famiglia che devono dividere il loro tempo tra ‘corso di formazione regionale’ ed una attività magari con mille pazienti, fanno quello che possono ma riuscire a divincolarsi bene tra medico di base guardia medica e pronto soccorso significa ormai rischiare qualcosa. Chi lavora poi non ha la serenità derivante dalla corretta applicazione del contratto di lavoro per quanto riguarda gli aumenti economici. Insomma - conclude Figaia- : la prevenzione rischia di essere solo Vangelo da manuale”.