LUCCA
Ai nostri lettori offriamo un’anteprima del libro “Teatro del Giglio Giacomo Puccini“: da Lucca riecheggia nel mondo il centenario del compositore più “amato” del collega Maurizio Sessa. Venerdì 29 novembre, per la ricorrenza della scomparsa del Maestro e dell’intitolazione del teatro comunale, il volume verrà allegato in regalo al nostro giornale. Un libro che corona e ripercorre tre ricorrenze storiche: il centenario della morte di Giacomo Puccini, i 165 anni de La Nazioni e i 350 anni del Teatro del Giglio, che diventa Teatro del Giglio Giacomo Puccini, nel prossimo gennaio 2025: il teatro dei lucchesi, infatti, venne inaugurato il 14 gennaio del 1675
Suddito del Granduca di Toscana e, dall’età di tre anni, del Regno d’Italia di Casa Savoia, Giacomo Puccini fece conoscenza con il Teatro del Giglio durante gli anni da studente all’Istituto musicale Pacini.
Gabriella Biagi Ravenni sottolinea "che Puccini assistesse alle stagioni d’opera del maggiore teatro cittadino non è documentato, ma è pressoché sicuro, stante la prassi giunta fino almeno ai tempi (lontani) in cui studiavo all’Istituto (oggi Conservatorio Boccherini ): l’ingresso al teatro per gli allievi era garantito e incentivato dai docenti, soprattutto quelli che sedevano in orchestra".
Le “epifanie” al Giglio dovettero precedere quella che la vulgata indica come l’“iniziazione” di Puccini al melodramma: “Aida” di Verdi al teatro di Pisa nel marzo 1876. La città della Torre Pendente, inverosimilmente, sarebbe stata raggiunta a piedi in compagnia di due compagni di avventura.
Anche se non abbiamo testimonianze a riguardo, è assolutamente plausibile l’ipotesi che il ragazzo Puccini, già studente dell’Istituto musicale Giovanni Pacini, abbia frequentato regolarmente il Teatro del Giglio seguendone le stagioni.
Il Teatro non era più quel “teatro di cartello” che era stato negli anni del Ducato, ma comunque offriva la possibilità di conoscere le opere di repertorio. Non è difficile immaginare che i docenti dell’Istituto, impiegati nell’orchestra del teatro, potessero favorire l’ingresso degli allievi.
Sappiamo invece che assistette alla Vestale di Mercadante, al Teatro Pantera, il secondo della città, da una lettera scritta anni e anni dopo: "Io ricordo ancora la viva impressione che la “Vestale”, datasi a Lucca quando io ero studente, suscitò in me".
L’Aida di Pisa non fu la prima opera teatrale che Puccini vide "come si continua a scrivere".
A detta dello stesso Puccini, però, il folgorante incontro sulla via di Pisa con il capolavoro verdiano gli indicò inesorabilmente l’indirizzo della sua esperienza musicale: "e il dio santo mi toccò col dito mignolo e mi disse scrivi per il teatro bada bene – solo per il teatro – e ho seguito il supremo consiglio".
La prima uscita del giovin Puccini al Teatro del Giglio è attestata dalla stampa locale: "nella primavera del 1878 – si legge su “La Provincia di Lucca” – Giacomo si esibì al pianoforte assieme al violinista Napoleone Torselli e alla cantante pisana Maria Leopoldina Paolicchi, più tardi consorte del direttore d’orchestra partenopeo Leopoldo Mugnone, negli anni della maturità ribattezzato da Puccini con l’affettuoso nomignolo di “Popoldo”.
Il recensore annotò: "sedeva al piano il giovane Maestro Puccini, che accompagnò tutti i pezzi con rara abilità".