Jasmine Paolini torna a casa dopo un anno magico, il 2024, costellato di successi, iniziati a febbraio con la vittoria nel 1000 di Dubai e culminati con la conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi, in coppia con Sara Errani, preceduta dalle finali al Roland Garros e sull’erba di Wimbledon, prima italiana nella storia a riuscirci, seguita a settembre dal trionfo con la Nazionale azzurra di tennis nella Billie J. King Cup, l’equivalente della Coppa Davis femminile, è stata accolta e festeggiata da un pubblico entusiasta nella sua città natale.
In tutto il mondo sei conosciuta e amata come la campionessa del sorriso, perché?
"Forse perché gioco a tennis con divertimento, impegno e gioia e sono felice di farlo in quanto è il sogno che coltivavo da bambina, quando ho iniziato sui campi del Tennis club Mirafiume al mio paese, dove mi sentivo protetta e sicura. Sono riuscita a realizzarlo il sogno e a fare di questa mia passione il mio lavoro, quando andavo a scuola non vedevo l’ora di uscire per andare a giocare a tennis".
Questo è stato il tema portante del tuo incontro con gli alluni della scuola primaria.
"Certo, ai ragazzi ho spiegato che devono lottare per realizzare i loro sogni, non permettendo ad alcuno di dire quello che possono o dovrebbero fare. Da questo punto di vista mi ritengo fortunata perché ho avuto alle spalle una famiglia meravigliosa, che mi ha assecondata e trasmesso serenità. Questo è stato fondamentale. Poi mi sono emozionata a rivedere scuola che ho frequentato, come tornare bambina".
Hai avuto un’accoglienza formidabile ritornando a bagni di lucca, cosa ne pensi?
"Si, è stata un’accoglienza fantastica, che mi ha emozionato veramente. Ho sentito intorno a me tanto affetto da parte dei miei paesani e di tanta gente, sono stata contenta di aver incontrato anche amiche e amici che non vedevo da tanto temp. A Bagni di Lucca sono cresciuta e ho iniziato a giocare al tennis da bambina, all’età di 5 anni e mezzo, introdotta da mio papà Ugo e da mio zio Adriano. Amo tantissimo il mio paese anche se solo ho poco tempo libero da dedicarle".
Qual è stata l’impressione nel tuo incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica?
"Soprattutto un’emozione indescrivibile, mi sono sentita onorata, anche dovendo leggere il discorso a nome di tutta la squadra. Ho cercato di farlo con semplicità, sottolineando l’impegno e i sacrifici, insieme al lavoro di squarda, che ci sono dietro i successi sportivi".
In scala di valori quale è stato il successo che più ti ha gratificato?
"Non ho dubbi, la medaglia d’oro alle Olimpiadi, vinta nel doppio in coppia con Sara Errani. Un’emozione unica, grandissima, forse irripetibile. Nella vita di un atleta la medaglia olimpica è il massimo dei traguardi raggiungibili. Rivedo sempre quei momenti: l’abbraccio con Sara all’ultimo colpo vincente della partita, l’inno d’Italia cantato sul podio più alto con la medaglia al petto e tanti tricolori che sventolavano".
Adesso sta per iniziare una nuova stagione quali sono i tuoi obbiettivi quest’anno? "Prima di tutto continuare a giocare a tennis con divertimento, consapevole del lavoro che mi aspetta per confermarmi a certi livelli e, se ci riesco, a migliorarmi".
Marco Nicoli