Era macchiata dell’erba della Bay Arena di Leverkusen. E, forse, anche dal sudore di un campione che è pure monumento nazionale. Sì perché quella maglia Gigi Buffon l’aveva indossata l’11 dicembre 2019 nell’unica partita di Champions giocata dal portierone dopo il ritorno alla Juventus dal Paris Saint-Germain. L’11 dicembre 2019, infatti Buffon tornò in campo per difendere la porta della Juve dal Bayer Leverkusen nella sesta giornata di Champions. Restando imbattuto e portando a casa una vittoria per 2 a 0.
Un pezzo da museo. Specie per uno, Francesco Donati, titolare del ristorante Da Francesco, che ha trasformato la taverna del suo locale in viale Regina Margherita, in un piccolo pantheon dove sono esposte decine di maglie di calciatori. Un boccone prelibato per qualcuno che, per due notti, quella di venerdì e quella di sabato, si è infilato nel suo ristorante forzando la porta che affaccia sulla ferrovia. E qui, senza toccare il fondo cassa o altro, ha rubato quattro maglie.
Tra cui quella di Buffon. Inclusa una, sempre della Juve, indossata da Dybala, una della Fiorentina di Marko Pjaca. "E - racconta Donati - quella più importante: una di Messi che mio figlio aveva acquistato allo store del Camp Nou a Barcellona. Un grande valore affettivo". Il raid del week-end è il primo subìto dal titolare della Passerella da 15 anni a questa parte. "Mai - racconta - mi avevano rubato una maglia. Ci sono voluti decenni per raccogliere, si tratta quasi sempre di regali da parte di clienti. E pensare che non hanno rubato quelle autografate".
Proprio questo dettaglio ha fatto nascere nella mente degli inquirenti, l’idea di un furto su commissione. Il motivo? Le maglie autografate sono personalizzate e immediatamente riconoscibili anche una volta vendute. Hanno pochissimo mercato e, in quel caso, acquistandole è difficile sfuggire all’accusa di ricettazione. A Donati che come tutti i ristoratori è alle prese con le conseguenze della pandemia, questo sembra una beffa. Amarissima. "Questa è una vera ferita, soprattutto perché un furto del genere non era mai capitato". L’uomo ha sporto denuncia alla polizia. Proprio gli agenti della Questura ieri erano riusciti ad arrestare l’incubo di San Michele: un 26enne accusato di aver visitato e danneggiato durante la notte i locali di piazza San Michele. Impossibile dunque che si tratti di lui: era già in manette mentre “il ladro di campioni“ forzava la porta sul retro del ristorante per rubare le maglie. L’ipotesi, per ora, è quella di un furto su commissione. La certezza invece è un’altra: il bis non ci sarà. "Ho messo l’allarme alla porta". E con il locale che si trova a 100 metri dalla Questura, pensare che qualcun’altro faccia visita, sembra improbabile.
cla.cap