
Vinicio Fruzzetti, 78 anni, molto noto per il suo impegno nel mondo del volontariato
Lucca, 18 aprile 2025 – Sta meglio Vinicio Fruzzetti, il 78enne aggredito e rapinato da tre giovani in via del Battistero martedì notte. Salvo complicazioni, dovrebbe rientrare a casa già in giornata, anche se la prognosi per la guarigione rimane di oltre 40 giorni. Nel frattempo le indagini della Polizia e dei Carabinieri hanno portato in meno di 24 ore a individuare i presunti colpevoli, tutti minorenni: due ragazzi di Lucca - uno italiano con genitori di origine albanese, l’altro adottato da una coppia lucchese - e una ragazza domiciliata a Viareggio. Fino a ieri nel primo pomeriggio non ci sarebbero stati contatti tra le famiglie dei 17enni e la vittima, la cui testimonianza è stata fondamentale per rintracciare gli autori dell’aggressione. Fortunatamente Vinicio Fruzzetti oggi sta meglio, anche se la gravità dell’episodio e la giovanissima età dei presunti colpevoli, non lascia indifferente la comunità e i parenti della vittima.
“Finché si parla di un furto o di uno scippo posso arrivare a classificarlo come una ‘stupidaggine’ o una ragazzata – commenta il figlio, Nicola Fruzzetti -. Ma uscire di casa con un coltello da cucina, è un qualcosa di più: è inconcepibile che dei ragazzini vadano in giro la sera con un oggetto affilato e lo utilizzino per aggredire un passante. È un episodio, questo, che non rientra nella sfera del controllo del territorio, ma che piuttosto ha a che vedere con l’esacerbazione di un qualcosa di più grande che riguarda tutta la società, dato che questi ragazzi comunque non sembrano provenire da situazioni di particolare marginalità. Si tratta dunque di un problema di perdita di valori e di educazione diffuso, dato che, lavorando al pronto soccorso, noto come episodi di violenza – anche se non di questa gravità – siano ormai all’ordine del giorno”.
Per Nicola Fruzzetti, dunque, se certo da un lato maggiori controlli possono aiutare, dall’altro sarebbe importante agire sulla prevenzione. Anche se, ricorda, sono processi molto lenti.
“Io sono più di trent’anni che vivo in città e gli agenti li vedo. Ad ogni modo più controlli non guasterebbero, e la ‘stretta’ di questi giorni sicuramente è un dato positivo - conclude -. Ma è sul fronte dell’educazione che dovremmo agire, anche se i tagli ai servizi sociali che si riversano sulle amministrazioni locali rendono poi corta la ‘coperta’ per intervenire. Credo che nessuno comunque abbia la bacchetta magica per risolvere un degrado che viene da anni di incuria. Quello che è accaduto a mio padre non è un terremoto che arriva da un giorno all’altro: fa parte di una crepa che si allarga giorno giorno perché non viene gestita, finché le leggi della fisica non decideranno di far venir giù la casa. Ora siamo nella fase in cui l’edificio è inclinato e dal tetto cascano i primi calcinacci”.